Comune Catanzaro. Mia in sostituzione del Reddito di Cittadinanza, Sergi (M5S): "Si taglia il pane ai poveri"

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Riceviamo e pubblichiamo.
 
"Nei giorni scorsi abbiamo appreso dagli organi di stampa di una nuova misura di inclusione attiva (MIA), che il governo Meloni dovrebbe varare nei prossimi mesi, misura che secondo gli esponenti del governo sarà in grado di sostituire il reddito di cittadinanza. Da una prima lettura delle bozze possiamo dire che restano enormi punti interrogativi sul futuro di migliaia di persone, compresi quei 99 mila calabresi che nel 2022 hanno usufruito del reddito di cittadinanza, misura che gli ha permesso di mettere a tavola i pasti, di pagare le bollette, ma anche l'affitto". Lo afferma il consigliere comunale Danilo Sergi, espressione del Movimento 5 Stelle. "Davanti a situazioni di povertà, già la Caritas aveva sottolineato che bisognava estendere gli aiuti, ma a quanto pare il governo vuole agire in controtendenza, cosa che ci preoccupa e non poco. Si prospettano tempi duri, riduzione degli aiuti e soprattutto il rilancio di una ideologia che quasi criminalizza il povero, colpevole di non avere un impiego e quindi da penalizzare come "divanista".  Pensare di poter aiutare un nucleo familiare con 500 euro mensili, visto l'attuale costo della vita, a noi sembra proprio una vera e propria utopia. Lo diciamo preoccupandoci di quei catanzaresi che hanno avuto il diritto di accedere al reddito di cittadinanza e che per una pura scelta ideologica vedranno ridursi o sparire un diritto alla dignità. In Parlamento siedono eletti che percepiscono 500 euro al giorno, che non hanno mai messo piede in un supermercato o fatto la fila per una visita. Vivono in un mondo dorato e però hanno deciso di prendersela coi poveri per risparmiare circa 2 miliardi che magari useranno per nuovi privilegi. Non siamo convinti che la nuova misura di inclusione possa bastare, lo diciamo con enorme preoccupazione, la stessa preoccupazione che il Presidente Inps Tridico ha espresso a riguardo nei giorni scorsi.  Ci si preoccupa di tagliare il pane ai poveri, come se fossero un problema da marginalizzare. Il reddito di cittadinanza ha permesso a molte persone di trovare un lavoro, altri percettori restano in attesa di accedere ai PUC e di ricevere una offerta di lavoro congrua.  Il Governo Meloni, come al solito, subisce le influenze della Lega, firmataria del reddito di cittadinanza e oggi impegnata a smontarlo. La lega di Salvini, che in passato ha fatto uso di risorse pubbliche (ricordate i 49 milioni di euro?), oggi fa politica contro i poveri e i migranti, dando a Meloni il potere di smontare quanto di buono era stato fatto per il rilancio dell'economia, compreso il Superbonus, oggi azzoppato da incomprensibili manovre politiche romane. Arriverà il giorno in cui la Meloni cadrà, quel giorno sarà il giorno più bello per chi sogna un'Italia diversa, priva di odio, un'Italia libera da discriminazioni e marginalizzazione delle classi meno abbienti".