Crotone

Crotone. Abuso d'ufficio: A giudizio funzionari dell'Ispettorato del lavoro

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Il Gup di Crotone Michele Ciociola, su richiesta del pm Alessandro Rho, ha rinviato a giudizio due funzionari dell’Ispettorato nazionale del lavoro in servizio a Crotone, marito e moglie. L’accusa è di abuso d’ufficio e falso ideologico. Secondo le indagini svolte dalla Guardia di finanza i due avrebbero messo in atto, negli anni, un complesso intreccio affaristico e corruttivo che avrebbe agevolato alcune aziende locali a discapito dei diritti dei lavoratori che avevano denunciato soprusi da parte del datore di lavoro.Dalle indagini è emerso che moglie e marito, pur essendo in evidente conflitto d’interesse, svolgevano l’una il ruolo di ispettrice e l’altro quello di medico competente per diverse aziende del territorio, alterando di fatto l’attività ispettiva. In particolare, la donna, che svolgeva il ruolo di capo area vigilanza, sarebbe riuscita ad intercettare le richieste di intervento che giungevano all’ispettorato, avocando a se le pratiche riguardanti aziende dove il marito espletava il ruolo di medico competente, organizzava le conciliazioni monocratiche, assumendo “atteggiamenti dissuasivi – si legge nell’ordinanza – mirati al raggiungimento dello scopo di archiviare la richiesta di intervento senza mai attivare le fasi ispettive, proponendo soluzioni conciliative economicamente sottodimensionate rispetto alle reali spettanze dei lavoratori”. Il processo è stato fissato per il prossimo 20 settembre.

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Crotone. Controlli nelle attività commerciali: Una denuncia e una sanzione

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E’ di una denuncia e una sanzione il bilancio dei controlli effettuati nei giorni scorsi dalla Polizia Amministrativa della Questura di Crotone, al fine di verificare il rispetto di norme e regolamenti comunali, durante lo svolgimento delle attività lavorative. Nello specifico, al titolare di un locale di intrattenimento ubicato sul lungomare, con somministrazione di alimenti e bevande, è stato contestato di aver occupato senza autorizzazione circa 60 mq di suolo pubblico, con tavoli, sedie e fioriere, con invasione della sede stradale, applicata la sanzione pecuniaria prevista, ed è stato segnalato al Sindaco per i provvedimenti di competenza. Inoltre il titolare di un ristorante, sito sul Viale Magna Grecia, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Crotone per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, nonostante gli fosse stato notificato un provvedimento di sospensione dell’attività per 5 giorni emesso dal Prefetto per pregresse violazioni della normativa covid. Il locale è risultato ugualmente aperto con la somministrazione di alimenti e bevande ai clienti.

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Violenza sessuale su nipote 15enne: Divieto di avvicinamento per lo zio

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Violenza sessuale nei confronti della nipote quindicenne. Con questa accusa a Crotone gli agenti della Squadra Mobile hanno sottoposto un crotonese di 54 anni alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ragazza, al suo nucleo familiare, alla sua abitazione e a tutti i luoghi frequentati dalla minore, emessa dal Gip presso il Tribunale di Crotone. Le indagini sono scattate dopo la denuncia presentata dalla madre della giovane e hanno consentito di far luce su un episodio verificatosi la scorsa estate. La ragazza era stata palpeggiata dallo zio che l’avrebbe anche baciata sulle labbra contro la sua volontà. L’uomo aveva anche aggredito la madre della minore che, dopo aver avuto conoscenza dell’episodio, aveva chiesto spiegazioni allo zio. Pertanto, la Procura della Repubblica di Crotone, accogliendo le risultanze delle indagini, ha avanzato richiesta di idonea misura cautelare al G.I.P., che ha emesso il provvedimento cautelare del divieto di avvicinamento e di comunicazione con la persona offesa, immediatamente notificata all’uomo che risulta, quindi, indagato per violenza sessuale aggravata.

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Violenza sessuale su nipote15enne: Divieto di avvicinamento per lo zio

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Violenza sessuale nei confronti della nipote quindicenne. Con questa accusa a Crotone gli agenti della Squadra Mobile hanno sottoposto un crotonese di 54 anni alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ragazza, al suo nucleo familiare, alla sua abitazione e a tutti i luoghi frequentati dalla minore, emessa dal Gip presso il Tribunale di Crotone. Le indagini sono scattate dopo la denuncia presentata dalla madre della giovane e hanno consentito di far luce su un episodio verificatosi la scorsa estate. La ragazza era stata palpeggiata dallo zio che l’avrebbe anche baciata sulle labbra contro la sua volontà. L’uomo aveva anche aggredito la madre della minore che, dopo aver avuto conoscenza dell’episodio, aveva chiesto spiegazioni allo zio. Pertanto, la Procura della Repubblica di Crotone, accogliendo le risultanze delle indagini, ha avanzato richiesta di idonea misura cautelare al G.I.P., che ha emesso il provvedimento cautelare del divieto di avvicinamento e di comunicazione con la persona offesa, immediatamente notificata all’uomo che risulta, quindi, indagato per violenza sessuale aggravata.

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Crotone. Sbarcati nella notte 230 migranti

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A Crotone la scorsa notte sono arrivati 230 migranti, condotti in porto a bordo di un’unità della Guardia costiera che li aveva soccorsi al largo mentre viaggiavano a bordo di un peschereccio. Altri duecento migranti, che si trovavano sulla stessa imbarcazione, erano stati portati ieri, sempre dalla Guardia costiera, a Roccella Ionica. Il gruppo di migranti portato a Crotone è composto da 140 egiziani, tra cui 40 minori non accompagnati; 80 siriani e dieci tra pachistani e del Bangladesh. Le operazioni di sbarco, coordinate dalla Prefettura di Crotone, sono state gestite dal personale dell’Ufficio immigrazione e della Polizia scientifica della Questura. In porto, per verificare le condizioni di salute dei migranti, ha lavorato anche un gruppo di medici dell’Azienda sanitaria provinciale. Le persone sbarcate, una volta completate le operazioni in porto, sono state trasferite dalla Croce rossa nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto.

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Crotone. Il Giudice D'Ambrosio è il nuovo Presidente della sezione penale del tribunale

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Si è insediato questa mattina il nuovo presidente della sezione penale del Tribunale di Crotone. Edoardo D’Ambrosio 47 anni, di Tricase in provincia di Lecce, è stato nominato dal plenum del Csm. “Nonostante siamo pochi, come in una canoa, dove si rema allo stesso ritmo, navigheremo affrontando con impegno e serenità la domanda di giustizia del territorio”. Con queste parole il giudice Edoardo D’Ambrosio ha dato il via al discorso di insediamento nel ruolo di presidente della sezione penale del Tribunale di Crotone. Alla cerimonia, svolta alla presenza di magistrati e avvocati, hanno partecipato il procuratore della Repubblica, Giuseppe Capoccia, il presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati, Caterina Marano, e il presidente della Camera penale di Crotone, Aldo Truncé. Per il Tribunale di Crotone, si tratta di un ritorno poiché il magistrato ha iniziato la carriera proprio nella città calabrese nel 2012 dopo aver vinto il concorso nel 2010. Arriva dal Tribunale di Lecce dove è stato prima gip e poi giudice del dibattimento. Assumerà l’incarico ricoperto finora da Massimo Forciniti che, a sua volta, ricoprirà la carica di presidente facente funzione del Tribunale fino alla nomina del titolare. Proprio Forciniti ha presieduto la cerimonia di insediamento di D’Ambrosio che ha dedicato il suo discorso al collega del Tribunale di Lecce, Paolo Moroni, deceduto ieri all’età di 57 anni. “E’ stato il mio modello – ha detto il neo presidente – e faccio mie le sue parole: giurisdizione come servizio dello stato offerto ai cittadini e non come esercizio del potere e di privilegio. Qui le risorse sono poche in termini quantitativi. La sezione penale sulla carta conta 10 magistrati, ma un posto è vacante e uno lo sarà presto. Però, possiamo puntare sulla qualità delle risorse disponendo di un gruppo di colleghi animato da eccellenti professionalità e profondi spirito di servizio. Insieme al loro contributo, al loro impegno e solidarietà risponderemo offrendo tutela dei diritti, ricerca di verità ed affermando giustizia. Saremo disponibili all’ascolto delle istanze che provengono da tutte le parti con la terzietà che ci contraddistingue assumendo le decisioni in piena autonomia rimanendo soggetti solo alla legge come ancora la costituzione ci suggerisce”.

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