Crotone

Crotone. Reddito di cittadinanza percepito illegalmente. Tre denunce

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L’attività di controllo svolta dai Carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro ha consentito di scoprire tre indebiti percettori del reddito di cittadinanza. Si tratta di due italiani ed uno di nazionalità straniera, di cui uno residente a Roccabernarda ma domiciliato a Cotronei, uno residente a Cutro ma domiciliato a Roccabernarda ed il terzo residente ad Alzano Scriva, in Provincia di Alessandria, ma domiciliato a Roccabernarda. I guadagni illeciti, per una cifra complessiva superiore a 31mila euro, sarebbero stati ottenuti attraverso false comunicazioni riguardanti precedenti condanne penali, composizione del nucleo familiare ed effettivo luogo di residenza. Le operazioni illegali sono state scoperte e denunciate dai carabinieri della Stazione di Roccabernarda con la collaborazione il supporto nelle attività di analisi dei colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro. Chiesta la revoca dei benefici economici illecitamente percepiti.

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Crotone. 40 migranti salvati in mare

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40 migranti sono stati tratti in salvo dalla Guardia costiera di Crotone e fatti sbarcare questa mattina al porto della città calabrese. Erano a bordo di una imbarcazione a vela che è stata intercettata dalla Guardia di finanza a circa 20 miglia dalla costa. Poi è arrivata una motovedetta della Capitaneria di porto di Crotone che ha rimorchiato la barca fino al porto. Il gruppo è composto da 35 afgani, due iraniani e tre pakistani. A bordo anche otto donne e un minore . La barca sarebbe partita dalla Turchia e avrebbe attraversato lo Ionio dopo un viaggio di 5 giorni con condizioni di mare difficili negli ultimi due. Le operazioni di sbarco sono state coordinate dalla prefettura di Crotone e gestite sul porto dall’ufficio immigrazione della questura di Crotone. I migranti, tutti in buone condizioni, sono stati condotti dalla Croce Rossa Italiana al Cara di Isola Capo Rizzuto.

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Crotone. Mamma e figli arrestati per detenzione di cocaina e armi

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A Crotone una donna di 54 anni e i suoi figli, una 19enne e un minorenne, sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di armi. L’operazione è scattata durante un controllo effettuato dai Poliziotti della Squadra Mobile di Crotone presso un’abitazione sospetta. Gli accertamenti hanno consentito di trovare in casa dei tre arrestati circa 2 chili di cocaina, una pistola calibro 9 perfettamente funzionante, circa 700 euro in contanti e materiale per il confezionamento della droga.

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Stalking, maltrattamenti e percosse nei confronti della compagna. Arrestato 41enne

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La Squadra Mobile di Crotone ha tratto in arresto un 41enne del posto per maltrattamenti in famiglia, stalking, e percosse. Eseguita la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, disposta dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Crotone. Il provvedimento cautelare, richiesto dalla locale Procura della Repubblica, è scaturito a seguito della denuncia della donna e dei successivi accertamenti investigativi, che hanno permesso di ricostruire la vicenda connotata da numerosi episodi di minacce e sopraffazioni dell’uomo che in varie occasioni aveva offeso, minacciato ed anche percosso la compagna, peraltro in stato di gravidanza. Anche dopo la denuncia, l’uomo aveva continuato con le sue condotte vessatorie, tempestando la donna di messaggi minatori e appostandosi sotto casa, inducendola a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. La Procura della Repubblica, accogliendo le risultanze delle indagini, ha formulato richiesta di idonea misura cautelare al G.I.P., che ha emesso la misura degli arresti domiciliari, cui si aggiunge anche l’applicazione del braccialetto elettronico, strumento che assicura una tutela rafforzata per le vittime di reato, in quanto consente alle forze dell’ordine di monitorare in tempo reale il soggetto ristretto, permettendo in tal modo una risposta tempestiva e qualificata.

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Naufragio Cutro. Superstite: Gli scafisti durante la traversata, girarono dei video a fini promozionali

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Prosegue l’inchiesta per fare luce sulle responsabilità del naufragio di migranti avvenuto lo scorso 26 febbraio davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro in cui sono morte almeno 94 persone. Gli scafisti durante la traversata, girarono dei video a fini promozionali. È quanto ha raccontato uno dei superstiti, l’iraniano Rezappourmoghaddam Motjabu ai giudici di Crotone nell’incidente probatorio nell’inchiesta a carico dei presunti scafisti. I video sono stati acquisiti dalla procura. Ai migranti, ha spiegato il teste, è stato chiesto, come se fossero stati in crociera, di inneggiare a colui che si presume sia stato l’organizzatore della traversata, il trafficante che aveva una sorta di ‘agenzia viaggi’ in Turchia. 

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Crotone. Abuso d'ufficio: A giudizio funzionari dell'Ispettorato del lavoro

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Il Gup di Crotone Michele Ciociola, su richiesta del pm Alessandro Rho, ha rinviato a giudizio due funzionari dell’Ispettorato nazionale del lavoro in servizio a Crotone, marito e moglie. L’accusa è di abuso d’ufficio e falso ideologico. Secondo le indagini svolte dalla Guardia di finanza i due avrebbero messo in atto, negli anni, un complesso intreccio affaristico e corruttivo che avrebbe agevolato alcune aziende locali a discapito dei diritti dei lavoratori che avevano denunciato soprusi da parte del datore di lavoro.Dalle indagini è emerso che moglie e marito, pur essendo in evidente conflitto d’interesse, svolgevano l’una il ruolo di ispettrice e l’altro quello di medico competente per diverse aziende del territorio, alterando di fatto l’attività ispettiva. In particolare, la donna, che svolgeva il ruolo di capo area vigilanza, sarebbe riuscita ad intercettare le richieste di intervento che giungevano all’ispettorato, avocando a se le pratiche riguardanti aziende dove il marito espletava il ruolo di medico competente, organizzava le conciliazioni monocratiche, assumendo “atteggiamenti dissuasivi – si legge nell’ordinanza – mirati al raggiungimento dello scopo di archiviare la richiesta di intervento senza mai attivare le fasi ispettive, proponendo soluzioni conciliative economicamente sottodimensionate rispetto alle reali spettanze dei lavoratori”. Il processo è stato fissato per il prossimo 20 settembre.

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