ROBERTO OCCHIUTO A BERLUSCONI: "FERITA PROFONDA, INGIUSTO DIKTAT DELLA LEGA"

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IL POST DI ROBERTO OCCHIUTO
C'è una bella preghiera che dice
"Signore, dammi la forza per fare le cose che posso fare, l'umiltà per accettare quelle che non posso fare. Soprattutto dammi l'intelligenza per distinguere le une dalle altre."
Ringrazio tutti gli amici che nelle ultime settimane ci hanno dimostrato affetto e disponibilità spronandoci ad andare avanti con la candidatura di Mario, mio fratello, a Presidente della Regione.
In Calabria, però, c'è una legge elettorale che non consente agli elettori di votare il Presidente che ritengono migliore e al tempo stesso la lista che incontra la loro sensibilità, di destra o di sinistra che sia. Le regole elettorali della regione favoriscono dunque i candidati presidente con più liste collegate.
E con noi c'erano soltanto tre liste composte da tanti cittadini e amici, mentre negli altri schieramenti c’erano il doppio, con tanti portatori di preferenze e professionisti della politica.
Andare avanti sarebbe stata una bella occasione di testimonianza ma senza alcuna concreta possibilità di incidere sul futuro della Calabria.
Ringrazio molto il Presidente Berlusconi per la manifestazione di affetto e vicinanza e la proposta di importanti responsabilità nell’azione di rilancio del nostro partito.
Quanto accaduto rappresenta però una ferita profonda, che non potrà essere lenita da incarichi o ruoli di qualunque genere, che peraltro ho già avuto occasione di rifiutare. Mi bastano la sua amicizia e la sua considerazione.
Sono convinto che la dinamica che ha portato alla scelta del candidato Presidente della Regione Calabria sia profondamente ingiusta e molto triste.
Ingiusta perché non credo che gli amministratori locali calabresi debbano venire fuori da decisioni maturate in palazzi milanesi della Lega.
E triste perché il mio partito, Forza Italia, è stato costretto a subire il diktat di un alleato che non conosce il territorio e impone le sue decisioni sfruttando vicende ed equilibri che con la nostra realtà c’entrano poco o nulla.
Tuttavia, anni di militanza nel centrodestra e il desiderio di non rompere un’unità che può assicurare alla nostra regione un’alternativa concreta alla sinistra hanno prevalso in me su tutto il resto.
Ecco, oggi abbiamo perso e non sarebbe giusto o onesto affermare il contrario, ma si può ritornare a vincere soltanto se si ha l'umiltà e il coraggio di accettare la sconfitta in attesa della prossima vittoria.