Reggio Calabria

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Reggio Calabria. Scoperta piantagione di cannabis. Due arresti

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I carabinieri della Compagnia di Villa San Giovanni hanno arrestato e posto ai domiciliari due persone di San Roberto, nel Reggino. L’accusa è di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti in concorso. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Gip di Reggio Calabria in relazione agli esiti di un’indagine avviata a luglio scorso, coordinata dalla Procura reggina nell’ambito delle attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. Durante le attività, i militari che hanno operato nella zona boschiva di località “Piano Guardiola” della frazione Melia di San Roberto, con l’ausilio dei carabinieri dello Squadrone eliportato Cacciatori ‘Calabria’, hanno individuato una piantagione costituita da circa 80 piante di cannabis, alcune alte anche 2 metri, pronte per essere raccolte, essiccate e tagliate. Le due persone arrestate sono ritenute responsabili della coltivazione illegale avvenuta nei mesi di luglio e agosto scorso.

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Roccella Jonica. Attesi oggi nel porto circa 250 migranti

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Arriveranno nel pomeriggio nel porto di Roccella Ionica circa 250 migranti, altri 80 facenti parte dello gruppo saranno condotti nel porto di Crotone. I migranti, partiti nei giorni scorsi dalla Turchia, in gran parte pakistani, sono stati soccorsi da due motovedette della Guardia Costiera a circa cento miglia dalla costa mentre erano a bordo di un peschereccio con i motori in avaria.

MIGRANTI. ATTESE PER OGGI NEL PORTO DI ROCCELLA IONICA CIRCA 250 PERSONE - Radio Azzurra FM

 

Melicucco. Latte privo di tracciabilità: Sequestrati 3.5 tonnellate di prodotti caseari

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I carabinieri del Nas nel corso di mirati controlli alla filiera di produzione e commercio di prodotti caseari, hanno sottoposto a ispezione una azienda casearia di Melicucco riscontrando gravi anomalie nella tracciabilità del latte utilizzato per la produzione di formaggi e mozzarelle. Dai controlli effettuati i militari hanno accertato che l’azienda ispezionata utilizzava latte, sia di vaccino che di ovino, la cui provenienza non era certificata ed era impossibile collegare la materia prima al formaggio prodotto; inoltre non era stato mai aggiornato il registro di autocontrollo haccp, quindi non vi era alcun modo per risalire agli ingredienti utilizzati durante la produzione. Sottoposti a sequestro amministrativo oltre 3.500 Kg di pecorino, provole e mozzarelle perché privi di tracciabilità, e come disposto dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Reggio Calabria verranno distrutti da una azienda specializzata. A carico del responsabile legale del caseificio sono state elevate sanzioni per un importo complessivo di 3.500 euro, nonché le spese per la distruzione degli alimenti sequestrati.

MELICUCCO. LATTE PRIVO DI TRACCIABILITA': SEQUESTRATI 3.5 TONNELLATE DI PRODOTTI CASEARI - Radio Azzurra FM

 

Piana di Gioia Tauro. Operazione "Nuove Leve": 11 arresti

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Alle prime luci dell’alba, i carabinieri della Compagnia di Palmi in alcuni centri della Piana di Gioia Tauro nell’ambito di un’operazione, denominata “Nuove leve” coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, hanno arrestato 11 persone di cui 7 in carcere e 4 agli arresti domiciliari ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di armi e munizionamento, comuni e da guerra, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Per 7 degli indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre 4 sono finiti agli arresti domiciliari. Uno dei provvedimenti restrittivi è stato emesso dal Gip del Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria, Concettina Garreffa, su richiesta del Procuratore della Repubblica dei minori, Roberto Di Palma, poiché uno degli arrestati all’epoca dei fatti aveva meno di 18 anni. L’inchiesta che ha portato agli arresti è partita da un danneggiamento avvenuto a Seminara il 5 novembre del 2021 contro l’abitazione di una donna. In quell’occasione, due degli arrestati, indossando tute bianche e mascherati con passamontagna, spararono 18 colpi di pistola contro il portone di ingresso della casa della vittima. Colpi d’arma da fuoco furono sparati, nella stessa circostanza, anche contro il garage di proprietà della donna.

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Reggio Calabria. 'Ndrangheta, Sequestrati beni per 3 milioni di euro ad un imprenditore

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A Reggio Calabria i carabinieri hanno sequestrato beni per circa 3 milioni di euro a Santo Germanò, condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi di carcere nel processo “Epicentro” per trasferimento fraudolento di valori. Il reato è aggravato dall’aver favorito la ‘ndrangheta e in particolare le cosche Condello e Rugolino. I sigilli sono scattati per la società “Center Clean srl”, per un immobile a Reggio e per tutti i prodotti finanziari riconducibili a Germanò e ai componenti del suo nucleo familiare. Nel febbraio 2021 Germanò era stato coinvolto nell’inchiesta “Metameria”, poi confluita nel maxi-processo “Epicentro”, che ha consentito di ricostruire i rapporti della cosca Condello di Archi con imprenditori ritenuti come asserviti totalmente alla ‘ndrangheta. “La società di capitali Center Clean srl – si legge nel decreto di sequestro – è da considerarsi impresa mafiosa utilizzata dalla cosca Condello per infiltrarsi nel settore delle pulizie della rete fognaria di Reggio Calabria che si è imposta sul mercato non già per l’abilità imprenditoriale del Germanò né tanto meno dei formali proprietari delle quote Giovanni che non avevano alcun potere decisionale, ma grazie alla sponsorizzazione mafiosa rectius al potere di intimidazione nascente dall’appartenenza all’omonima cosca del Condello che ha utilizzato una fitta rete di relazioni e scambi di favori con autorevoli esponenti della ‘ndrangheta reggina per accaparrarsi i lavori, destabilizzando il mercato e la libera concorrenza“.

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Palmi. perdono in una ricevitoria scommesse per oltre 11.000 euro e fuggono. Denunciati

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I Carabinieri di Palmi hanno denunciato 4 persone di origine siciliana per insolvenza fraudolenta di una somma scommessa di oltre 11.000 euro presso una ricevitoria del centro. I quattro, tra giochi e scommesse avevano accumulato un debito complessivo di circa 11.600 euro. Per dileguarsi senza pagare, hanno tentato di distrarre la dipendente, uscendo uno alla volta dalla sala scommessa senza destare sospetti. Ad allertare subito i militari al 112 è stata l’impiegata della sala scommesse dopo aver notato che l’ultimo dei giocatori era uscito e salito in macchina, senza aver saldato il debito. Grazie alle informazioni utili fornite dalla commessa ai militari e al tipo di autovettura in uso nonché il loro marcato accento siciliano hanno permesso ai militari della Compagnia di Palmi e di Villa San Giovanni di fermare i quattro sospettati presso l’imbarco traghetti in previsione di un possibile.

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