Di straordinaria valenza economica per l’ulteriore sviluppo portuale, è partita l’attività di riqualificazione e ammodernamento del retroporto di Gioia Tauro. In anticipo, rispetto alla scaletta di marcia prevista, ma considerata la significativa importanza del progetto, l’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, guidata dal presidente Andrea Agostinelli, ha dato inizio ai lavori di rigenerazione dell’asse attrezzato, l’arteria che da San Ferdinando costeggia il porto e giunge a Gioia Tauro. Si tratta di un’opera che non ha precedenti nella storia dello scalo, in quanto offre all’infrastruttura portuale un ingresso all’altezza della sua operatività, rappresentando così l’autorevole biglietto da visita che mancava da anni. La riqualificazione della zona industriale del retroporto è stata oggetto di attenzione del senatore Giuseppe Auddino che, attraverso la presentazione di un emendamento alla legge di Bilancio 2019, ha fatto destinare 6 milioni di euro, quota parte del finanziamento, al fine di sostenere lo sviluppo dell’area industriale retroportuale, indirizzata anche alla crescita economica e allo sviluppo del sistema imprenditoriale di tutto il territorio regionale. Il valore complessivo dell’opera ammonta a 12 milioni di euro, di cui appunto 6 milioni ottenuti tramite la Finanziaria 2019 e altri 6 mln di euro attraverso il PON Infrastrutture e Reti 2014/2020. Nello specifico, il progetto prevede la realizzazione di opere di riqualificazione nell’ambito del decoro urbano dell’area industriale retroportuale, come la realizzazione della pista ciclabile, necessaria a tutelare i ciclisti che percorrono questa arteria già teatro di incidenti stradali, nuova illuminazione a luci led, videosorveglianza e aree verdi, con annessa area per attività sportive, percorso pedonale e riammodernamento delle corsie dell’intero asse attrezzato. Elemento distintivo del progetto è l’attenzione rivolta alla tutela dell’ambiente e quindi alla sostenibilità degli interventi, attraverso il pieno rispetto dei criteri minimi ambientali nell’uso dei materiali che saranno completatamene riciclabili.