#IOSTOCONLOSTATO. VIBO VALENTIA INONDATA DI PERSONE PER DIRE GRAZIE ALLE FORZE DELL'ORDINE

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Famiglie con bambini, giovani, associazioni, sindacati, università e istituzioni di diverso genere si sono ritrovati questa mattina a Vibo Valentia per partecipare alla "Passeggiata della legalità" con l’hashtag #ancheiosonoStato organizzata dal coordinamento provinciale di Libera Vibo Valentia. Il corteo composto da più di 2000 persone ha attraversato la città facendo tappa al Tribunale, fino a giungere al comando provinciale dei carabinieri per testimoniare il ringraziamento della comunità verso il presidio dell'Arma che ha svolto un lavoro impeccabile ed immane, sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro, nell'inchiesta antimafia "Rinascita-Scott", sfociata col blitz di giovedì scorso che ha portato all'arresto di 334 persone.
"Vibo Valentia lo meritava - ha detto il procuratore della Repubblica Camillo Falvo - è una città che purtroppo subisce da troppo tempo la pressione della criminalità organizzata". "Noi l'abbiamo messa al centro dell'attenzione dapprima con l'insediamento del sottoscritto, fortemente voluto dal procuratore Gratteri - ha aggiunto Falvo - e poi con questa operazione che ha mandato un segnale importantissimo alla popolazione. Adesso ci auguriamo che la gente sia dalla nostra parte, inizi a denuncia e faccia una scelta di campo, una scelta giusta, una scelta di legalità. Noi abbiamo dato questa traccia e siamo fiduciosi». "L'operazione 'Rinascita' - ha detto il tenente colonnello Bruno Capece, comandante provinciale dell'Arma - ha rappresentato un punto di svolta in questa città. Ma non ci culliamo sugli allori. Tutta questa bellissima manifestazione di stima da parte della gente ci stimola a fare ancora di più, a non tradire la loro fiducia. Alle persone dico che adesso tocca a loro, noi ci siamo per raccogliere ogni loro denuncia, ma ci serve il loro apporto perché la lotta alla criminalità è lunga, costante, logorante e non possono combatterla soltanto le forze dell'ordine e la magistratura". Per Giuseppe Borrello, coordinatore Libera Vibo è una "giornata storica per questa città, per la Calabria intera. Siamo convinti - ha aggiunto - che quanto avvenuto non sia solo legato all'attività della magistratura e delle forze dell'ordine ma deve per forza riguardare l'intera comunità. L'intero territorio in cui ci sono stati paesi finiti con l'essere liberati dalla presenza dei clan mafiosi. Adesso è il momento della rinascita, della ricostruzione, ma è necessario che adesso sia la la società sana a fare la propria parte. Oggi qui ci sono tantissimi giovani segno che il messaggio di legalità è stato da loro recepito". "La numerosa presenza di cittadini - ha sostenuto il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo - rappresenta il segnale inequivocabile che il territorio vuole occupare quegli spazi lasciati liberi e fino a ieri appannaggio delle consorterie mafiose. Come amministrazione comunale abbiamo avuto sin dal primo momento del nostro insediamento ben chiaro quale fosse il nostro percorso; senza tentennamenti ci siamo posti sul piano della correttezza procedimentale, della trasparenza amministrativa, della chiarezza dei nostri atti, della legalità in una parola, adottando una serie di provvedimenti che vanno in questa direzioni, non ultimo il patto di integrità che la città di Vibo ha stipulato per la prima volta e che mi auguro altri comuni seguano l'esempio".

Anche il senatore Nicola Morra, Presidente della Commissione antimafia era a Vibo. "Una partecipazione di gente robusta a questa iniziativa con la quale, in qualche modo, si è sfidata la 'ndrangheta in 'casa sua'. E' un ottimo segnale ma non può bastare". Lo ha detto il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, partecipando alla "Passeggiata della legalità" promossa da Libera a pochi giorni dall'operazione dei carabinieri "Rinascita Scott" coordinata dalla Dda di Catanzaro. "Bisogna innanzitutto colpirla nella sua parte finanziaria - ha aggiunto Morra - sottrarle le risorse. Quindi, ad esempio, non consumare presso le attività commerciali che sono riconducibili ad esponenti dei clan che, come ha portato alla luce anche l'inchiesta 'Rinascita, sono abilissimi a riciclare il denaro e pertanto, lì dove c'è il sospetto, bisogna verificare, appurare e fare scelte conseguenti. La magistratura non può intervenire in tempo reale, ma le serve giustamente del tempo per cristallizzare le condotte. Il cittadino, invece, può farlo perché conosce il territorio in cui abita e può far scelte di legalità. Alle forze politiche lancio un appello vista l'imminenza delle consultazioni elettorali qui in Calabria ma anche in Emilia Romagna ad effettuare, alla presentazione delle liste, gli opportuni controlli escludendo ed isolando quelle figure poco chiare".