Il sindacato UIL elegge Maria Elena Senese segretaria regionale

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I delegati e le delegate del Consiglio confederale regionale della UIL hanno eletto all’unanimità Maria Elena Senese segretario regionale del sindacato. Ai lavori, che si sono svolti a Maida, nel catanzarese, ha partecipato il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. La Senese raccoglie il testimone di Santo Biondo che, dopo dieci anni alla guida della Uil calabrese, lascia la regione per dedicarsi all’impegno sindacale nazionale dopo la sua elezione nella Segreteria generale. “Un ringraziamento – ha detto Bombardieri nel suo intervento – agli operatori dell’Ital e del Caf, che ogni mattina aprono la saracinesca delle nostre numerosi sedi. Ma grazie davvero per l’ottimo lavoro decennale a Santo Biondo, ormai autorevolmente impegnato in Segreteria nazionale, e auguri e un grande in bocca al lupo a Maria Elena Senese per la nuova importante responsabilità in questa splendida terra che è la Calabria e che vedrà al suo fianco il supporto di tutti“. “In questi dieci anni – ha detto Biondo durante il suo intervento – abbiamo costruito una comunità, fatta di donne e di uomini, che ha lavorato tanto e che è pronta a lavorare tanto per il bene delle calabresi e dei calabresi. Una comunità che è pronta ad esercitare la giusta pressione sulla politica e le istituzioni per fare in modo che i tanti problemi della Calabria, a partire dalla sanità per finire alle infrastrutture, senza dimenticare i diritti civili e sociali di una terra bella ma difficile, vengano affrontati e risolti“. “Dobbiamo stare in mezzo alle persone – ha detto Maria Elena Senese – dobbiamo ascoltare le loro richieste e trasformarle in soluzioni. Questa terra non può accettare l’interminabile emorragia di giovani che scappano verso il Nord o verso l’estero. Per questo impegneremo la Regione Calabria affinché riesca ad approntare un piano di sviluppo occupazionale e sociale che, non disdegnando la cura del fenomeno migratorio, sia in grado di riscrivere il presente e ridisegnare il futuro della Calabria“.

DICHIARAZIONI DEL SEGRETARIO GENERALE UIL BOMBARDIERI

In Calabria c’è quasi un decesso sul lavoro a settimana, senza contare le morti in itinere. Nell’ultimo anno risultano in Calabria 465mila avviamenti al lavoro, il 90% dei quali a tempo determinato e soltanto il 10% a tempo indeterminato. Ma sicurezza sul lavoro, contrasto al precariato e accesso ai principali diritti come quello alla salute e alle cure sono e restano tra le nostre principali rivendicazioni nazionali, insieme al rinnovo dei contratti, alla grande questione salariale, ad una riforma fiscale equa e giusta e alla lotta alle disuguaglianze. Il sindacato su questi terreni non può arretrare, altrimenti non saremmo un sindacato ma altro. Con questa determinazione abbiamo lanciato e fatto correre sotto i riflettori dell’opinione pubblica le nostre due campagne ‘Zero morti sul lavoro’ e ‘NO ai lavoratori fantasma’. Il Primo Maggio, quest’anno, parleremo insieme, unitariamente, di Europa, di un’Europa solidale e non di un’Europa delle banche, delle multinazionali e della tecno-crazia. La vertenza Calabria è di assoluta attualità e si inserisce nel disagio più ampio del Mezzogiorno e del Paese. Un territorio martoriato in cui qualcosa negli ultimi tempi si sta muovendo rispetto ad una pesante e cristallizzata situazione che viene da lontano, ma spesso penalizzato da scelte nazionali con lo sguardo elettorale. Quattro dati su tutti: se nella Provincia di Bolzano si hanno maggiori possibilità di avere una vita in buona salute fino a 69,3 anni, in Calabria questa aspettativa crolla a 53,1 anni, vale a dire 16 anni in meno. La Calabria è l’ultima regione in Italia per spesa corrente in sanità, per numero di donne che si sottopongono ai controlli contro i tumori ed è la prima per migrazione sanitaria“.