Calabria

ELEZIONI REGIONALI. ANCHE IL SOTTOSEGRETARIO ORRICO VUOLE LA LISTA M5S

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NOTA STAMPA
La Calabria ha bisogno di avere un rappresentante del Movimento 5 stelle all’interno del Consiglio regionale, così come avrebbe bisogno di avere un presidente e una giunta regionale a 5 stelle, capaci di possedere una visione e avviare un concreto percorso di rinascita per quella che è da sempre considerata la Cenerentola d’Italia.
Se dicessi di essere d’accordo con la decisione presa dal capo politico - e da chi oggi ricopre ruoli nel gruppo dirigente all’interno del Movimento -, di ricorrere alla votazione su Rousseau per decidere del destino di due regioni profondamente diverse, mentirei.
Sappiamo tutti quanto sia difficile una campagna elettorale in Calabria dove il voto segue per lo più logiche clientelari e pericolose. Questo però non deve scoraggiare chi crede che le cose possano cambiare, chi vuole proporre un’alternativa in modo da poter dire: ho fatto la mia parte, non ho votato per il meno peggio (come spesso accade alle nostre latitudini), ho votato, anzi, per il meglio che avessi a disposizione; ho votato secondo coscienza, pensando al mio futuro e al bene comune della mia terra.
Come potremmo spiegare a chi ha voglia di partecipazione, a chi è pronto a mettersi in gioco per dare alla Calabria una prospettiva diversa, che non lo può fare, non con il Movimento?
Questa è la chance che vorrei dessimo ai calabresi perché, nonostante qualche errore, il Movimento continua ad essere la forza politica che, più di ogni altra, è in grado di intercettare le energie positive che desiderano mettersi al servizio del bene comune lasciando all’angolo i soliti maneggioni e i dinosauri della malapolitica.
Mi sono candidata per servire la mia regione e il mio Paese. Ogni mattina, quando poso i piedi per terra, avverto il peso della forza di gravità che quasi mi schiaccia perché sulle mie spalle porto enormi responsabilità: svolgere il mio lavoro al massimo delle mie potenzialità, essere corretta, lottare per i diritti di chi non ha voce, riportare la mia regione a essere riconsiderata con positività e dignità.
Con questa stessa responsabilità, adesso che ricopro un incarico di governo, voglio affermare che la Calabria merita di presentare una lista 5 stelle, merita di scegliere autonomamente il proprio destino.
Non ho votato quando su Rousseau si decideva se realizzare o meno il patto civico in Umbria, non ritenevo giusto che a decidere per gli umbri fossi io che non vivo quel territorio. Oggi, invece, voterò su Rousseau, per riaffermare il mio sacrosanto diritto da cittadina e calabrese di lottare fino in fondo per liberare dalle catene la mia regione.

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ELEZIONI REGIONALI. CAOS NEL MOVIMENTO5STELLE: PARENTELA LASCIA L'INCARICO DI COORDINATORE

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Il deputato Paolo Parentela annuncia le dimissioni immediate dall'incarico di coordinatore del Movimento 5 Stelle per la campagna elettorale relativa alle Regionali della Calabria. "Con il voto di oggi su Rousseau – scrive - i vertici del Movimento 5 Stelle scelgono di non scegliere, deludono le migliaia di attivisti calabresi che con sacrifici e rischi hanno sempre lavorato sul territorio, ignorano il percorso che abbiamo già avviato e scaricano su tutti gli iscritti la responsabilità di una scelta inquadrata in termini profondamente sbagliati. Gli stessi vertici hanno messo in gioco, cioè, il futuro del Movimento piuttosto che quello dei cittadini della Calabria e dell'Emilia Romagna, ai quali essi dovranno spiegare il perché della rinuncia a presentarci alle rispettive Regionali, nel caso in cui dovesse prevalere questo orientamento. "Non c'è alcun nesso tra l'annunciata riorganizzazione del Movimento 5 Stelle, l'ennesima da circa un anno, e la scelta di chiedere agli iscritti di ogni parte d'Italia se partecipare o meno alle imminenti Regionali della Calabria e dell'Emilia Romagna". "A chiunque è chiaro, infatti, che si tratta - prosegue il parlamentare - di questioni diverse: una è ristrutturare il Movimento, ampliare la partecipazione, immaginare e costruire insieme il futuro del Paese; altra è dare il nostro contributo concreto per i prossimi 5 anni in Calabria e in Emilia Romagna, così evitando la pericolosa deriva verso l'estrema destra indotta da un accecato Matteo Salvini, artefice della caduta del primo governo Conte, decisa e prodotta sotto Ferragosto per pura brama elettorale. Anche il semplice buon senso indica che il Movimento si rinnoverebbe se ottenesse propri rappresentanti nei due Consigli regionali che usciranno dalle riferite consultazioni, previste il 26 gennaio 2020, cioè tra poco. Perciò - rimarca Parentela - non capiamo né condividiamo la decisione di indire questo voto su Rousseau, peraltro giustificato con una forzata e vaga responsabilizzazione degli eletti 5 Stelle, che non regge né tiene conto delle emergenze ed esigenze specifiche del territorio calabrese e di quello emiliano-romagnolo". Finora, spiega il deputato, "come parlamentari del Movimento 5 Stelle espressi dalla Calabria abbiamo lavorato per elaborare un programma, un progetto solido da proporre agli elettori della nostra regione, dalla quale emigrano giovani e intere famiglie per causa dell'affarismo di Palazzo, degli appetiti e ricatti della vecchia politica, della 'ndrangheta e di altri potentati ben noti, non soltanto burocratici. Come coordinatore ho profuso ogni sforzo possibile, creando unità, serenità e condivisione tra i colleghi e coinvolgendo i nostri attivisti e la società civile operosa e pulita della Calabria".

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COMUNI IN DISSESTO: MAZZUCA (UNINDUSTRIA CALABRIA) SCRIVE A CONTE

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NOTA STAMPA
Il presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca si è rivolto ufficialmente al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ed alla delegazione dei deputati e senatori eletti in Calabria per esprimere preoccupazione verso la dichiarazione di dissesto del Comune di Cosenza e delle notizie di prossimi provvedimenti analoghi per alcuni tra i principali comuni della regione. “Secondo una stima dell'Anci Calabria – ha scritto il numero uno degli industriali calabresi Mazzuca - sono circa cento i comuni che versano in queste condizioni ed il numero sembra destinato a crescere rapidamente ed in maniera vertiginosa. Sono allarmanti le prevedibili conseguenze, fatte di innalzamento delle tariffe per i servizi resi al massimo consentito, blocco dei pagamenti ad imprese e fornitori già pesantemente esposti nei confronti del sistema bancario avendo, nei fatti, finanziato gli enti pubblici, chiusura di tante imprese ed attività economiche, licenziamenti a catena”. Il presidente Mazzuca parla di una condizione di disagio e tensione sociale difficilmente sostenibile, controllabile ed accettabile sul piano della civiltà e dello stesso diritto alla cittadinanza. “L'appello che si rivolge è verso una attenzione particolare al problema che tende ad assumere una valenza straordinaria, di dimensioni superiori a quanto si possa ipotizzare ad una prima lettura. Quello che serve è procedere con immediatezza, già in fase di definizione della manovra finanziaria, prevedendo strumenti, organismi di controllo e mezzi adeguati per poter intervenire in maniera tempestiva ed efficace”.

ELEZIONI REGIONALI. M5S SI AFFIDA ALLA PIATTAFORMA ROUSSEAU: VOTAZIONI FINO ALLE 20 PARLAMENTARI FURENTI CON DI MAIO

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Parlamentari calabresi del Movimento5Stelle furenti per la decisione del capo politico Luigi di Maio di affidare la votazione sulla presenza alle elezioni regionali di Calabria ed Emilia Romagna alla piattaforma Rousseau. Gli iscritti potranno votare oggi fino alle ore 20.00. “Una votazione umiliante la definisce il deputato Francesco Forciniti che aggiunge: se ci sarà impedito di partecipare alle prossime elezioni regionali calabresi si sarà consumato un subdolo gioco di palazzo per lasciare al PD qualche possibilità in più di salvare le proprie poltrone emiliane. E aggiunge - Siamo venuti fin qui per azzerare un certo modo di fare politica, non certo per stare alle dipendenze del PD! Il deputato Francesco Sapia parla di sonoro ceffone al quel 43% di calabresi che ha dato il suo consenso al Movimento 5 stelle. Massimo Misiti rincara la dose: “questo voto – ha detto - mortifica noi parlamentari ed il lavoro che abbiamo fatto nell'affannosa ricerca di un candidato autorevole da candidare alla presidenza". La decisione di mettere in dubbio la presenza del Movimento alle regionali calabresi non va giù neppure alla senatrice Bianca laura Granato “Una forza politica di governo non rinuncia a presentarsi in una tornata elettorale per riorganizzarsi all’interno - scrive. Si lavora di pari passo. E aggiunge il paese non va in pausa perché noi avremmo bisogno di una pausa!!!”

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ELEZIONI REGIONALI CALABRIA. DALILA NESCI CHIEDE SIMBOLO M5S A DI MAIO E GRILLO PER LA CANDIDATURA

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DAL BLOG DI DALILA NESCI
La Calabria per molti è una terra irrecuperabile. Lontana dall’Europa e persino dall’Italia. In Calabria si nasce con il senso di colpa di dover dimostrare di essere più onesti e più capaci degli altri.
In Calabria, sembra ripetersi il destino degli sconfitti fra i giochi di palazzo romani e gli interessi più ambigui. La classe dirigente più compromessa in Calabria è stata storicamente utilizzata, per far fare incetta di voti ai partiti di riferimento. Mentre dalle sedi di partito che contano si propugna legalità e rinnovamento, sui territori in Calabria si lascia beatamente spazio al condizionamento del voto, in alcuni casi allo scambio politico-mafioso oppure al compiacimento della mafia “trasparente” della massoneria deviata. Sì perché in Calabria sono molte le logge massoniche infiltrate da soggetti -appunto deviati- che sono anche riferimento della ‘ndrangheta. E così arriviamo ad una dura realtà: ‘ndrangheta e massoneria deviata condizionano di fatto il consenso, l’economia del territorio e quindi la fruizione di diritti e servizi. Insomma, in Calabria la vivibilità dei nostri territori è compromessa da un perenne stato di bisogno e di necessità: che si tratti di ottenere un prestito bancario, un documento da rintracciare nei meandri della burocrazia oppure una visita medica.
ANCORA CAMBIAMENTO: CONTO ALLA ROVESCIA
Il conto alla rovescia circa le elezioni regionali sta mettendo spalle al muro tutti i partiti politici compreso il MoVimento 5 Stelle: perché il sentire della gente di Calabria è di sconforto generale, ma allo stesso tempo di consapevolezza che dare consenso ai soliti schemi non cambierà il corso delle cose. Per questo è ancora forte l’esigenza di cambiamento. Ma quale cambiamento?
La Calabria è meravigliosa, incorniciata da 780 Km di costa che sembrano, a guardarla dall’alto, custodire come uno scrigno le alture delle sue montagne: il Pollino, la Sila, le Serre e l’Aspromonte. Ma quanto noi Calabresi siamo stati bravi a custodire tali bellezze? Non sempre visto che, come ha sapientemente raccontato l’antropologo e scrittore Mauro Minervino nel suo libro “Statale 18”, tante brutture o strutture abusive sono state costruite proprio dall’uomo. Quasi forse per dissacrare nel tempo tanta bellezza, la Calabria secondo l’ultimo rapporto di Legambiente ha il 46,5% di abusivismo edilizio. Investimenti in viabilità, trasporti, infrastrutture strategiche, sistema idrico integrato e messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico, così come il rilancio dei piccoli borghi dovrebbe essere il chiodo fisso di ogni governo regionale per aumentare la qualità della vita di chi vive il bellissimo territorio calabrese. Per questo servirebbe una task force interna alla Regione di esperti, anche esterni se servissero, in grado di elaborare un uso strategico e massiccio dei Fondi europei.
Una volta in Calabria, come in tutto il Sud, erano diffuse le famiglie numerose, oggi invece l’Italia è diventato un Paese chimera. Non si fanno figli e nella mia regione, troppo spesso, nascere può significare morire. La sanità Calabrese non garantisce i livelli essenziali di assistenza (LEA) come previsto dalla Costituzione e questo abisso in cui siamo caduti non può essere ricondotto solo a singole responsabilità penali, che certamente vanno perseguite. Da più di un decennio arrivano in Calabria e in tutto il Sud, meno risorse dallo Stato centrale rispetto al resto del Paese: da anni, in particolare, mi batto per la modifica dei criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale alle Regioni. Se gli attuali 320 milioni di euro che la Calabria spende per l’emigrazione sanitaria a favore di strutture pubbliche e private accreditate del nord si investissero per per gli ospedali della regione anziché altrove, molti medici, professionisti e pazienti non scapperebbero. La politica regionale e nazionale, nel tempo, ha avallato queste scellerate politiche economiche, dando potere a figure dirigenziali della sanità ciniche e cialtrone che non hanno fatto altro che allungare la spirale degli orrori che ancora oggi porta alla morte giovani madri e cittadini calabresi perchè magari soccorsi con troppo ritardo. Quando, infatti venne scritto il D.M.70 del 2015 e iniziarono i tagli orizzontali ai posti letto negli ospedali -da sacrificare sull’altare della spending review-, nessuno prima aveva pensato di fare i conti con l’orografia del territorio italiano per cui i tempi di percorrenza sono differenti se pensiamo a certe regioni, come la Calabria, in cui il diritto alla mobilità è praticamente negato. E poi, ci chiediamo perché i nostri giovani migliori partono e perché chi rimane troppo spesso perde le speranze o si allinea infelicemente.
Quante imprese, quanti artigiani e quanti professionisti maledicono la politica ma poi vanno a braccetto con quella più sporca o intimano ai propri dipendenti chi votare? Se in Sicilia il “sistema Montante” ha smascherato il c.d. apostolo dell’antimafia, in Calabria pensate siamo immuni da certe logiche malate di potere? Segui i soldi e troverai le mafie diceva Falcone e allora questo monito un Politico non può mai dimenticarselo! Nei grandi profitti illeciti pare che la ‘ndrangheta fatturi più del MaCDonald’s ed un pò meno della Fiat per un giro d’affari di 24 mld di euro; e così come pure nell’economia legale che può servire al controllo militarizzato del territorio da parte delle ‘ndrine, loro ci sono. Inutile negarlo!
I Calabresi puliti, però, sono ancora la maggioranza: lavoratori infaticabili, menti formidabili ed intuito imbattibile. Una maggioranza che è spesso silenziosa solo perché stanca o disillusa.
LA SPERANZA DEL M5S
Credo che il M5S abbia ancora l’opportunità di dimostrare di essere una speranza lavorando ad una candidatura limpida e politicamente forte. Aggiungo che ne ha il dovere. Se non vogliamo farlo per ragionamenti contorti, ingiustificabili all’opinione pubblica, credo che il giudizio della storia non sarà clemente con noi.
Che siamo in colpevole ritardo è vero. Ma chi fra noi conferma la teoria del disimpegno e cioè che è meglio non presentarsi al cospetto degli elettori, dopo 10 anni di MoVimento, sta candidamente affermando che il nostro progetto politico in Calabria è fallito.
A che serve acclamare la giovane svedese Greta Thumberg, se poi ci disinteressiamo delle attuali e future generazioni proprio in Calabria dove c’è un alto tasso di dispersione scolastica che va oltre il 20%, mentre il 43% dei bambini calabresi vive in condizione di povertà relativa e la spesa pro-capite per interventi di spesa sociale media annua da parte dei comuni calabresi si attesta a 26 euro, a fronte dei 316 euro dell’Emilia Romagna?
Se pensiamo di avere fatto tanto sforzo in Parlamento sui reati di corruzione e contro la pubblica amministrazione con la legge “spazzacorrotti”, adesso per la Calabria dobbiamo andare oltre. Come pensate che si stia in “trincea” alla Procura di Catanzaro oppure nei piccoli paesi dove giornalisti coraggiosi denunciano il malaffare con tutti rischi che ne derivano? Il magistrato Nicola Gratteri ricorda sempre che quando si fa giustizia e si arrestano i delinquenti, quel vuoto nel sistema criminale viene rimpiazzato. Ecco, dovrebbe essere la politica altrettanto organizzata a colmare quei vuoti con la presenza delle istituzioni e attraverso l’aggregazione civica. Abbiamo il dovere, con la nostra attività politica di indicare esempi da seguire come gli imprenditori che hanno denunciato le mafie, penso per esempio ad Antonino De Masi o a Rocco Mangiardi che ci continuano a regalare esempi coraggiosi di sobrietà e gentilezza, nonostante la rabbia avrebbe potuto pervaderli. C’è chi come Mario Congiusta, ha lasciato questa vita terrena, non avendo ottenuto piena giustizia per la morte del suo adorato Gianluca vittima di mafia e chi come la famiglia Ceravolo coraggiosamente insiste affinché chi ha ucciso il giovanissimo Filippo, vittima innocente di un agguato ‘ndranghetista, parli. E ci sono ancora altri genitori, che tutt’oggi continuano a lottare per una Calabria libera dalle logiche mortifere della ‘ndrangheta: mi riferisco alle mamme coraggiose che, anche grazie alla sensibilità e alla professionalità del Presidente del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, stanno facendo di tutto per dissociarsi dall’ambiente familiare mafioso e per evitare ai loro figli un destino di turbe psicologiche, sofferenze, carcere e morte.
Serve coraggio e cuore aperto per affrontare questa tornata elettorale per non condannare altre generazioni di calabresi all’emigrazione, per non contribuire alla desertificazione economica e culturale dei nostri territori, per non uccidere la speranza.
Parte da questa lunga premessa la mia proposta di candidatura di servizio dentro il M5s per la Presidenza della Regione Calabria.
La politica non può tirarsi indietro rispetto alle sue responsabilità antiche ed attuali, non può arretrare arruolando all’ultima ora personalità alle quali far sventolare il vessillo di partito o addirittura evitando che sia espressione di un percorso politico ben definito.
FOCUS NESCI
Alcuni cittadini, per lo più colleghi e addetti ai lavori, si sono chiesti cosa mi abbia spinto a fare questo passo che in prima battuta mette in luce la diversità di vedute con il capo politico del M5S Luigi Di Maio. C’è chi dice che voglio assicurarmi altri 5 anni da consigliere regionale e chi per semplice velleità personale o per spirito di protagonismo. Questi sono legittimi retropensieri di chi non mi conosce e di chi evidentemente al mio posto non farebbe una scelta tanto azzardata. Sì, perché oggi la Calabria, più di ieri, è un azzardo per tutti i partiti politici anche per il M5S che è stato in grado di impegnare un intero governo, il Conte 1, con un decreto emergenziale ad hoc sulla sanità calabrese. Bene adesso chiedo, ai rappresentanti di governo di allora che ancora ricoprono tali ruoli e che sono miei colleghi parlamentari del M5S da ben due legislature: pensate forse che quella condizione di emergenza sanitaria sia finita? E tutti i rapporti delle forze dell’ordine, della magistratura e persino i moniti delle istituzioni ecclesiastiche li leggete circa le infiltrazioni della criminalità organizzata e le persone che in Calabria rinunciano alle cure? Pensate che queste condizioni emergenziali del tessuto sociale ed economico calabrese potranno mai giustificare la scelta del disimpegno elettorale o di un candidato presidente “tanto per partecipare”? So bene che queste mie uscite hanno fatto storcere il naso a molti, ma per la mia terra ed in nome delle istituzioni che rappresento non posso voltarmi dall’altra parte. Non accetto i giochi di palazzo a Roma sulla pelle dei Calabresi.
In mancanza di un progetto serio e costruito nel tempo ho sentito il dovere di metterci la faccia, perché non è mio costume scappare o nascondermi dietro un dito. C’è da rispondere al grido di dolore e voglia di rinascita della mia regione. Credo che il percorso politico da Portavoce del M5S mi dia la forza di rappresentare la faccia limpida e dignitosa di quei tanti calabresi che sono sempre stati maggioranza rispetto ai delinquenti e che in molte competizioni elettorali hanno espresso la loro voglia di cambiamento.
Non mi sto candidando per millantare potenza o rivendere risultati elettorali, io mi candido a rappresentare i Calabresi nella regione in cui sono nata e mi sono laureata e dove sono stata già eletta Parlamentare, consapevole che c’è un rischio serio di non presentazione della lista da parte del M5s.
Chi mi conosce bene o magari ha intenzione di conoscermi dovrebbe sapere che da Parlamentare della Repubblica e Portavoce del M5S eletta in Calabria dal 2013, come capolista all’età di 26 anni, mi sono occupata: di tutela del risparmio privato, lotta contro l’usura bancaria, scorrimento delle graduatorie delle Forze dell’Ordine, gestione dei rifiuti in Calabria, protezione dei cittadini che aiutano la magistratura, iniziative antimafia e autonomia dell’informazione molto spesso manipolata e soprattutto di diritto alla Salute.
Ho denunciato i favori della mala-politica ad amici e compari, ho fatto annullare nomine dirigenziali illegittime, ne ho segnalato una montagna e ho studiato tanto: carte, atti e documenti occultati, che ho divulgato tramite web.
Ho contribuito a difendere le associazioni sul territorio, anche minacciate dalla criminalità, e alla salvaguardia dell’ambiente insieme alle tante espressioni della società civile calabrese.
Ho denunciato centinaia di imbrogli spaventosi nella sanità, smascherando la truffa del commissariamento e del piano di rientro. Ho ispezionato personalmente il 90% degli ospedali calabresi, annotando ogni volta, disservizi, scandali e abusi di gruppi di potere per cui ho chiesto ed indicato soluzioni.
Nell’assenza di nostri Consiglieri in Regione, ho depositato, una proposta di legge di iniziativa popolare per riordinare il SSR. Oggi dopo il fallimento dei commissari nominati attraverso il Decreto Calabria abbiamo il dovere di attuare quel Decreto rispondendo ai reali e gravissimi motivi che l’hanno generato. In mezzo c’è stato un cambio di governo e la rete imbrigliata delle dinamiche del Dipartimento Regionale della salute a guida Oliverio. Ai cittadini questo lo spiegheremo, ma nel frattempo abbiamo il dovere di agire!
In questi anni ho percorso in Calabria oltre 200 mila chilometri con la mia auto, ho restituito oltre 160 mila euro del mio stipendio (e sto continuando a rendicontare), ho scritto più di 3 mila atti tra interrogazioni, esposti, emendamenti, diffide e note formali. Non amo le analisi quantitative ma, queste cifre danno quanto meno una vaga idea della mole di lavoro portata avanti in questi anni con l’aiuto di pochi attivisti, professionisti e volontari sognatori che ringrazio uno ad uno. Ma sono state migliaia le persone che in questi anni sul territorio italiano hanno fatto attivismo civico e che -credendo sentitamente nel progetto di rivoluzione culturale- hanno contribuito con soldi di tasca propria per spostarsi e stampare volantini, mettendo a disposizione del M5S il proprio tempo ed idee. Attivisti consapevoli che l’unica rivoluzione possibile è quella democratica attraverso le istituzioni, permanente che non si ferma davanti ai tentativi di delegittimazione, pacifica ma non per questo meno tenace.
Per anni ho organizzato centinaia di incontri pubblici ed eventi di piazza su temi importanti per rappresentare degnamente le Istituzioni e far capire che se ciascuno fa il proprio dovere pian piano le cose cambieranno e stanno già cambiando. E indietro non possiamo tornare.
Se la buona volontà di molti di noi e di tante istituzioni e autorità (politiche, civili, militari, religiose, delle ff.oo. e della magistratura) non sia ancora abbastanza. Allora dobbiamo fare tutti di più, perchè in questi dieci anni abbiamo visto troppi amici e conoscenti abbandonare i nostri amati luoghi d’origine per l’assenza di alternative di realizzazione personale ed economica dignitosa.
CHIEDO IL SIMBOLO M5S
Per quanto già dimostrato con il mio lavoro e quello di tutti i Portavoce, sia come forza di opposizione che di maggioranza, in nome del M5S sento che non possiamo cedere il passo.
Sono a disposizione del M5S per rappresentare la mia terra, perchè non potrei mai permettere di lasciare campo libero al solito sistema ben oliato di prebende e di interessi particolari a danno della collettività. La Calabria deve alzare la testa e con il M5S a garanzia può farlo.
Chiedo pubblicamente a Di Maio e Beppe Grillo -che detengono il simbolo del M5S- questa possibilità. Oggi dire sì alla mia candidatura significherebbe sostenere una giovane donna (come anche già auspicato da un recente appello pubblico), in un percorso politico che sia: responsabile, pragmatico e trasparente, di aggregazione civica trasversale, aperto a tutti: sia ai militanti di destra o di sinistra, che a tutti quelli che non si ritrovano in alcuna delle attuali sigle di partito. Dobbiamo premiare chi, fino ad oggi, nel territorio calabrese ha resistito fieramente alle ingiustizie e alle vessazioni.
CONCLUSIONI
Possiamo battere la storica e nefasta logica dell’alternanza calabrese che oggi vede favorito (non certo per meriti) il classico carrozzone del centro-destra con in testa la Lega.
L’attuale legge elettorale premia oltremodo il primo ed il secondo più votato. Con una candidatura dell’ultima ora o di sola testimonianza, rischiamo senz’appello il “terzo posto” e quindi l’irrilevanza. Saremmo fuori dal Consiglio Regionale. Mancare questa opportunità – come a gran voce ci chiedono tanti Calabresi – senza nemmeno provarci sarebbe politicamente imperdonabile per noi, per il M5S intero. Invito, ancora una volta, a riflettere su quanto dico.
Con la mia candidatura politica per il M5S, aperta ad una coalizione di liste civiche, capace di aggregare le energie buone della Calabria, possiamo chiedere il consenso elettorale dei calabresi e far virare il timone della Regione verso il riscatto!
Dep. Dalila Nesci
Portavoce M5S, Camera dei Deputati
Tropea (VV), 16 Novembre 2019

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PORTO DI GIOIA TAURO. SEQUESTRO RECORD DI COCAINA: NASCOSTI TRA LE BANANE QUASI 1.200 KG

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I Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros, con il supporto dei funzionari dell'Agenzia delle dogane di Gioia Tauro e il concorso operativo di funzionari Europol, hanno sequestrato oltre una tonnellata di cocaina nel porto di Gioia Tauro, nascosta in 144 imballi celati in un container refrigerato adibito al trasporto di banane. Il container, proveniente dal Sud America, era destinato in Germania. L'attività ha confermato la centralità della piana e del porto di Gioia Tauro come nodo di transito prioritario per i grandi traffici di cocaina, in linea con gli esiti di pregresse indagini condotte dai carabinieri su sodalizi di matrice 'ndranghetistica, sistematicamente attivi nel traffico internazionale di cocaina. Si tratta di uno dei sequestri più ingenti mai effettuati nel territorio nazionale, la cocaina, purissima, una volta tagliata ed immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre 250 milioni di euro.

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