A Soverato una ditta coinvolta nel traffico di rifiuti tra Italia e Tunisia

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C’era anche una ditta di Soverato, in Provincia di Catanzaro tra le intermediarie del traffico illecito di rifiuti tra l’Italia e la Tunisia scoperto con l’inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Potenza condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia e dal Gruppo Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica di Napoli. Il traffico, che nel 2020 ha portato nel Paese del Nord Africa quasi 8.000 tonnellate di rifiuti stipati in 70 container, era basato su un contratto firmato l’anno prima a Polla, in provincia di Salerno, tra una società campana e una tunisina. Nell’intesa erano coinvolte anche due ditte di intermediazione, una con sede a Soverato e l’altra in Tunisia. L’azienda di Polla subentrata ad un contratto già stipulato dall’impresa calabrese le ha pagato una somma fissa per l’intermediazione più 22 euro a tonnellata per la cessione; inoltre ha fornito ad un’altra azienda i macchinari necessari per giustificare le operazioni di recupero, una vecchia pressa e un nastro di selezione. Due i funzionari della Regione Campania coinvolti, uno dei quali è agli arresti domiciliari per omissioni e condotte ritenute, a livello di gravità indiziaria, “un consapevole contributo all’illecito traffico di rifiuti”. I reati ipotizzati sono quelli di traffico illecito di rifiuti, fittizia intermediazione di beni, gestione illecita di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva e frode nelle pubbliche forniture.