Catanzaro. Quattro misure interdittive per un medico, due infermieri ed un imprenditore

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carabinieri del Nas di Catanzaro ed i militari del Nucleo Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno notificato quattro misure interdittive ad un medico e due infermieri del reparto di oculistica dell’Azienda ospedaliera “Dulbecco di Catanzaro”, e a un imprenditore del settore medicale del cosentino. L’operazione, denominata “Batticuore”, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo. Le accuse nei loro confronti sono di associazione per delinquere finalizzata al peculato e alla truffa ai danni dello Stato e di autoriciclaggio. Dalle indagini è emerso che i due infermieri sottraevano materiali e strumentazione di ogni genere dai reparti dell’ospedale Pugliese per rifornire lo studio privato del medico. Ad esempio, prendevano dall’ospedale lenti per operazioni di cataratta e le facevano pagare agli ignari pazienti che si sottoponevano ad intervento chirurgico nello studio privato del professionista. Il valore del materiale sottratto, che poi veniva giustificato attraverso false fatture emesse dall’imprenditore di fiducia, è stimato in diverse migliaia di euro. Il dirigente medico del reparto di oculistica dell’ex AO ‘Pugliese-Ciaccio’ e i due infermieri dello stesso reparto sono destinatari della misura dell’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 12 mesi disposta dal Gip di Catanzaro. Il quarto è stato interdetto dalla pratica del commercio per la stessa durata. Sequestrati anche i due studi specialistici dove l’oculista praticava la libera professione a Catanzaro e in un comune della provincia. Già a novembre 2022 e poi a maggio dello scorso anno, i destinatari dei provvedimenti, erano stati oggetto di perquisizioni. Dalle indagini è emerso che il medico avrebbe anche omesso di versare all’azienda ospedaliera parte dei compensi ritratti dallo svolgimento di attività professionale in regime di intramoenia allargata e relativi cioè alle visite mediche svolte nel proprio studio privato per conto dell’Azienda ospedaliera da cui dipendeva.