Corigliano-Rossano. Richiesti interventi urgenti per il Pronto Soccorso dell’ospedale spoke Giannettasio

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CORIGLIANO-ROSSANO (CS). Il Pronto Soccorso dell’ospedale spoke Giannettasio è arrivato ad un punto di non ritorno. Servono soluzioni immediate. Giovedì 6 luglio una ragazza soccorsa in mare dal personale del 118, a causa di un malore improvviso, dopo aver atteso tre ore su una barella all’interno del punto di primo intervento, l’unico di emergenza-urgenza lungo l’intera fascia jonica cosentina, esausta ha deciso di andare via prima che le venisse fatta la visita. Nel presidio c’era un medico con soli due infermieri mentre nell’astanteria attendevano decine di utenti indignati perché non riuscivano ad essere visitati. È solo l’ultimo degli eventi critici che, purtroppo, si continuano a verificare, ormai a cadenza quotidiana, nel nosocomio di Rossano, a causa della carenza di personale e della disorganizzazione imperante. È quanto denuncia l’assessore provinciale agli affari generali e al patrimonio, Adele Olivo, lanciando un appello al Commissario ad acta per la Sanità in Calabria, il Presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto e al Direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, invitandoli a venire a Corigliano-Rossano per verificare di persona la situazione ed attuare tutti i provvedimenti del caso. Il pronto Soccorso di Rossano e, più in generale, gli ospedali spoke di Corigliano-Rossano – aggiunge – non possono essere lasciati senza personale. Soprattutto in un territorio in cui la sanità pubblica è l’unica alternativa che hanno i cittadini per curarsi e dove nell’arco di 70km il Compagna e il Giannettasio rimangono gli unici presidi ad erogare il diritto alla salute. È vergognoso e mortificante che il Pronto Soccorso, il primo e più importante punto di accesso di un ospedale, venga lasciato senza infermieri e senza medici; è avvilente che le ambulanze del 118 continuino a partire senza personale sanitario. Raccolgo quotidianamente decine di lamentele da parte dei cittadini in preda alla disperazione perché non riescono a curarsi perché anche la più semplice tra le prestazioni è diventata un’odissea. Credo sia giunto il momento, dopo che il Commissario Occhiuto ha ridefinito il management dell’Asp di Cosenza, di riorganizzare i due ospedali cittadini, ancor più considerata l’esigenza di concedere più tempo per la realizzazione del nuovo ospedale di Insiti. Allo spoke della Sibaritide manca un direttore sanitario di ruolo ma soprattutto vengono meno i concetti di sussidiarietà e compensazione tra i due nosocomi nonostante questi fossero già stati sanciti chiaramente dal Dca 64/2016. Questi due ospedali vanno riorganizzati subito. Basta reparti fotocopia. Che si applichi, una volta per tutte, il teorema dell’area medica e dell’area chirurgica dell’emergenza-urgenza. Non ha senso mantenere due punti di primo intervento, che formalmente funzionano per uno e tra l’altro con personale ridotto all’osso. Si abbia il coraggio – conclude la Olivo - di rimodulare i Pronto Soccorso e di attivarne uno che sappia dare risposte alla vasta utenza della Sibaritide.