Cosenza

Diritto alla salute. Occhiuto martedì 12 a Cariati, Il Sindaco: Territorio ringrazia il Presidente

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Non possiamo che essere grati al Governatore Roberto Occhiuto per aver mantenuto l’impegno di reinserire l’ospedale di Cariati all’interno della rete ospedaliera regionale per acuti, avviando una nuova stagione di speranza per l’intero territorio che nel 2010 era stato ingiustamente privato del diritto alla salute. Saremo felici di confrontarci con lui e con i colleghi sindaci che apprezzano l’impegno e la determinazione e chiedono di non ridurre l’attenzione che non solo in termini di diritto alla salute, ma per diverse questioni, rendono questo territorio tra i più disagiati e degradati. Quella di domani (martedì 12) sarà anche l’occasione per ricordare, a 30 anni dalla morte, l’illustre concittadino Rocco Trento, che per la prima volta nella storia della regione aveva dato avvio al primo Piano Sanitario. È quanto dichiara il Sindaco Cataldo Minò rinnovando l’invito a partecipare all’incontro che si terrà alla presenza di amministratori locali, sindaci e consiglieri regionali, al Cinema Teatro. Coordinati da Marco Lefosse, direttore dell’Eco dello Jonio, dopo gli indirizzi di saluto del Primo Cittadino e l’introduzione di Mario Martina, esperto in Programmazione Sanitaria, all’evento ospitato dalle ore 18,30 al Teatro Comunale, interverrà anche il direttore generale dell’ASP di Cosenza Antonello Graziano.  TUTELA DELLA SALUTE: UN DIRITTO E UN IMPEGNO. È, questo, il tema dell’evento che ripercorrerà le fasi dal primo piano sanitario di Rocco Trento ad oggi.

Tarsia. Campo Ferramonti storie di una vita di Pino Ambrosio da romanzo a prodotto cinematografico

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Il Campo di Internamento di Ferramonti di Tarsia non è celebre solo per essere stato il più grande tra quelli che nell’estate del 1940 fece costruire Benito Mussolini in Italia. Non lo è neppure per la circostanza che al suo interno nessuno degli ebrei, slavi e apolidi internati fu vittima di violenza o direttamente deportato in Germania, primato per il quale è inserito tra i 100 Marcatori Identitari Distintivi (MID) della Calabria, censiti nella proposta di mappatura ufficiale depositata alla Fondazione Calabria Film Commission. In quello che Steinberg definì il più grande Kibbutz del continente europeo, all’ombra della grande barbaria dell’olocausto, nacquero storie e amori intensi che ancora oggi continuano a vibrare nella memoria di quanti attorno a quel campo hanno avuto un vissuto. E proprio di una di queste storie, che sembra uscita da una sceneggiatura di Park Ji-eun, parla il romanzo autobiografico nato come soggetto cinematografico, CAMPO FERRAMONTI. STORIA DI UNA VITA di Pino Ambrosio, edito da Media & Books e patrocinato dall’Associazione Casa Calabria International (CCI). Ho vissuto un’infanzia bellissima, solo insieme a mia madre. – Racconta l’autore, originario di San Marco Argentano. Un bambino cresciuto nella quotidianità dei campi di grano estesi tra la Valle del Crati e quella dell’Esaro, con un’assenza perenne, quella del padre. Nessuno mai gli raccontò la verità di quella mancanza, fino a quando una sera d’inverno la sua mamma, seduti attorno al fuoco, invece di raccontargli una fiaba gli parlò di una notte piena di stelle, durante la quale nell’andare a prendere l’acqua al pozzo, incontrò un ragazzo, impaurito, sporco e affamato. Era scappato da Ferramonti in cerca di libertà. Quella giovane donna se ne prese cura, lo portò nel fienile di famiglia, lo accudì per quasi due mesi. Le ore trascorse insieme a lui, nascosti nel fienile - dice la giovane nel romanzo di Ambrosio – sono state le più belle della mia vita, anche se erano vissute con l'amara consapevolezza che non saremmo potuti restare a lungo insieme. Da quella storia d’amore breve e intensa è nata la consapevolezza di un germoglio di vita nato dall’esperienza drammatica all’interno del Campo di Internamento di Ferramonti. Un romanzo affascinante che ha travolto d’emozione la Comunità Ebraica del Sud tanto da consentire all’autore l’onore di piantare un Cedro in occasione della cerimonia dell’ultima Giornata della Memoria all’interno del campo di concentramento della Media Valle Crati. Pino Ambrosio oggi è un cittadino elvetico, trasferitosi in Svizzera oltre 50 anni fa ma che non ha staccato mai la sua spina della memoria e delle radici con San Marco Argentano. Appena può torna nella sua terra per incontrare amici e fare nuove esperienze di confronto come quella con gli autori Tommaso Orsimarsi ed Esperia Piluso che di fatto – come ricorda Innocenza Giannuzzi, presidente di CCI – hanno sostenuto la scrittura di questa opera intuendo la formidabile capacità comunicativa soprattutto per un progetto cinematografico. Da qui è nato un libro che ha riscosso subito successo di critica e apprezzamenti importanti e autorevoli come quello, tra tutti, del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e di Papa Francesco.

Unical. Non solo lezioni: mensa, trasporti e parcheggi per i futuri infermieri nel complesso San Domenico

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A poche settimane dall’inaugurazione del corso di laurea in Infermieristica, l’Università della Calabria potenzia i servizi a beneficio degli studenti che stanno frequentando le prime lezioni all’interno del complesso monumentale di San Domenico, nel centro storico di Cosenza. Per garantire alle 119 matricole il pieno godimento del diritto allo studio e rendere più accogliente la sede formativa, l’Ateneo ha avviato una proficua interlocuzione con l’amministrazione comunale del capoluogo e con i gestori dei servizi, fornendo maggiori opportunità nei settori della ristorazione, della mobilità e dei trasporti. SERVIZIO MENSA E ALLOGGI. È già attivo da qualche giorno un punto mensa all’interno del complesso di San Domenico, adiacente alle aule attrezzate per le attività didattiche. Lo spazio, arredato per la consumazione dei pasti forniti dal gestore del servizio nel campus, resta a disposizione degli studenti come aula studio al di fuori degli orari della mensa. È stato realizzato un servizio dedicato alla prenotazione dei menu e alla segnalazione di eventuali allergie, intolleranze o esigenze particolari legate al credo religioso. Già a partire dallo scorso mese di ottobre, l’Unical aveva anche garantito l’accesso al punto ristoro della vicina azienda ospedaliera “Annunziata”, dove nel secondo periodo didattico gli studenti dovranno svolgere il tirocinio obbligatorio. Agli studenti fuori sede risultati vincitori del bando per il diritto allo studio, inoltre, è già stato assegnato l'alloggio, dando la possibilità di optare per il soggiorno presso il Royal Hotel, a breve distanza da San Domenico. TRASPORTI. L’Università della Calabria e il Consorzio Autolinee hanno stipulato una convenzione per garantire abbonamenti mensili a tariffe agevolate agli studenti del corso di laurea in Infermieristica che intendono effettuare gli spostamenti dall’Unical o da Rende verso il centro storico di Cosenza in autobus. Le corse attualmente programmate dal gestore dei servizi di trasporto pubblico tra l’area urbana e il campus – riconducibili alle Linee 136 e 138 (Quattromiglia-Cosenza e Unical-Cosenza) – consentono di raggiungere la fermata “Piazza Mancini”, distante 400 metri dal complesso di San Domenico, con frequenza di transito variabile tra 15 e 30 minuti. Gli studenti riceveranno una tessera individuale che consente l’accesso ai mezzi individuati in convenzione. Con la stessa azienda che eroga il servizio è stata poi concordata la sperimentazione di un sistema di infomobilità, i cui destinatari principali saranno proprio gli studenti di Infermieristica. Tramite l’app Smart Campus, il sistema – sviluppato da Somos (Smart-Oriented Mobility Solutions), spin-off dell’Unical – permetterà agli utenti di conoscere in tempo reale lo scostamento tra gli orari di transito alle fermate programmati e quelli “correnti” e, pertanto, di organizzare al meglio i propri spostamenti. SOSTA AUTO. Chi raggiunge il complesso di San Domenico in auto potrà utilizzare il parcheggio del centro commerciale “I due Fiumi” (Piazza Giacomo Mancini) a tariffe estremamente scontate, grazie alla convenzione sottoscritta dall’Unical e da SABA Italia S.p.A., azienda che gestisce la struttura. Gli studenti e i docenti interessati all’abbonamento dovranno presentare un’attestazione di iscrizione o un tesserino di riconoscimento, oltre alla copia della carta di circolazione del veicolo utilizzato.

Paludi. Transumanza e demonticazione siano condivise a scuole come patrimonio culturale

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PALUDI (Cs), mercoledì 6 dicembre 2023 – Quasi tutti conoscono o hanno sentito parlare almeno una volta della transumanza. Inserita nel 2019 dall'UNESCO nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale, è quella pratica tradizionale, ereditata anche nei nostri territori, dell'allevamento che consiste nel muovere gli animali, solitamente pecore, capre o bovini, dalle zone di pascolo invernale a quelle estive. In pochissimi, però, sanno forse che esiste un suo processo inverso, il suo ritorno. Si chiama demonticazione. Letteralmente vuol dire lasciare la montagna e scendere al piano. Un rito che, letto e narrato insieme a quello della precedente transumanza, andrebbe fatto conoscere e valorizzato, assieme a tutto il patrimonio della storia agricola ed agroalimentare della nostra terra, nelle scuole primarie, come alto momento pedagogico di ricongiunzione senza oicofobia alle proprie origini. Ne è convinta la squadra Fonsi, alla guida da qualche secolo dell’omonima azienda di Paludi, unica produttrice nel cosentino del Pecorino Crotonese Dop e l’unico biologico dell’intera filiera che nei prossimi giorni accompagnerà il ritorno, la demonticazione appunto, nelle stalle di contrada Unna sulle colline della Sila Greca, delle proprie mandrie mandate al pascolo per il periodo estivo a Mormanno, sul Pollino. Sia per la transumanza che per la demonticazione, l’antica usanza di procedere a piedi – sottolinea – ha purtroppo ormai lasciato il passo alle esigenze ed ai ritmi imposti dalla modernità e, quindi, ai mezzi di trasporto. Entrambi i momenti, tuttavia, preservano – aggiunge – una valenza culturale, sociale, antropologica e simbolica importante, sentimentale ed esperienziale, perché segna da sempre due date importanti nel calendario aziendale, due cicli naturali nel rapporto allevatore-bestiame. Mappata anche tra i 100 Marcatori Identitari Distintivi (MID) della Calabria, strettamente legata anche all’allevamento del bovino di razza Podolica, anch’esso un MID, la transumanza e con essa il suo nostos, la demonticazione, è un riturale ancestrale che fa della Calabria una delle regioni italiane custodi del patrimonio culturale legato alle stagioni. Condividerlo – aggiungono i Fonsi – con contenuti e visione, con le nuove generazioni farebbe avvicinare di più e meglio alla storia della pastorizia, per lungo tempo motore dell’economia locale. Per dirla con la Mappatura dei 100 Marcatori Identitari Distintivi depositato dalla Cabina di Regia alla Fondazione Calabria Film Commission, la Transumanza è un pezzo di storia sopravvissuto. Il fenomeno, infatti, al tempo del latifondo fu un tassello importante dell’economia calabrese. Basti pensare che alla fine del ‘500 i principi di Bisignano contavano una massa di quindicimila ovini e nel 1744 i duchi di Corigliano arrivarono oltre ventinovemila animali. Un fenomeno dal rilievo economico importante.

Trebisacce. 40 mila euro al Fondo per l’Inclusione delle Persone con Disabilità per la realizzazione di spazi inclusivi.

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TREBISACCE (CS), mercoledì 6 dicembre 2023 – Fondo per l’Inclusione delle Persone con Disabilità (FIPD), l’Ambito Territoriale Sociale (ATS) con Trebisacce comune capofila è destinatario di un nuovo finanziamento di quasi 40 mila euro. Potranno essere utilizzati per l’acquisto di attrezzature utili a incrementare, ammodernare e rendere fruibili e più inclusivi parchi gioco e aree verdi attrezzate, delle comunità dell’Alto Jonio. Destinatari del fondo promosso dalla Regione nell’ambito delle azioni di rafforzamento delle politiche per il Welfare saranno, insieme a Trebisacce (capofila), tutti gli altri sedici Comuni afferenti all’ATS: Albidona, Alessandria del Carretto, Amendolara, Canna, Cassano Jonio, Castroregio, Cerchiara di Calabria, Francavilla Marittima, Montegiordano, Nocara, Oriolo, Plataci, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, San Lorenzo Bellizzi e Villapiana, che avranno una quota. L’Ambito provvederà a dotare ogni Comune di nuovi giochi per realizzare o completare spazi dedicati al divertimento e al relax dei più piccoli.

Cosenza. Ukrainian time in the World with MaryLu, l'associazione Italia-Russia e la denuncia sullo slogan

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COSENZA, mercoledì 6 dicembre 2023 – За інформацією організаторів концертів, частина зібраних коштів буде спрямована на підтримку 58 окремої мотопіхотної бригади, яка з вересня 2023 року веде бойові дії в Донецькій області. – In lingua ucraina questo si legge come un invito a contribuire all’acquisto di armi per l’esercito dell’Ucraina! Non vi è possibilità di equivoco per chi conosce le lingue russofone. È esattamente questo il messaggio che da qualche giorno gira sui social, annunciando l’evento di beneficenza Ukrainian time in the World with MaryLu, in programma domenica 10 dicembre al Teatro Rendano di Cosenza.  Peccato, tuttavia, che in lingua italiana il testo annuncia una lodevole raccolta fondi a sostegno del popolo del Donetsk. Il cirillico svela un retroscena pericoloso e imbarazzante, anzi, macabro. Perché, tradotto testualmente il messaggio in lingua ucraina, spiega che parte dei fondi raccolti verranno utilizzati per sostenere 58 brigate separate di fanteria motorizzata che combattono nella regione di Donetsk dal settembre 2023. A farsi interprete della denuncia è Olga Kisseleva, presidente della storica associazione culturale Italia-Russia Cultura e Lingua senza Frontiere, che nei giorni scorsi ha inoltrato una missiva con la stessa motivata denuncia ai responsabili del Settore Cultura, Educazione, Istruzione, Turismo e Spettacoli del Comune di Cosenza, invitandoli a non sostenere questa iniziativa che di fatto alimenterebbe, ancora di più, una guerra, la cui narrazione – aggiunge – continua ad essere, alle nostre latitudini, parziale e a senso unico. Quella sedicente iniziativa di musica e moda – sottolinea la promotrice culturale da molti anni impegnata su tutto il territorio provinciale con eventi di qualità finalizzati all’integrazione e al confronto tra le comunità italiane e russe – non fa altro che alimentare il conflitto e, di riflesso, il genocidio che l’esercito ucraino sta compiendo da anni contro le comunità filorusse nella regione del Donbass. Un appello, quello della Kisseleva, che finora non ha avuto alcun riscontro, tantomeno ha portato a verifiche che, pur prescindendo da ogni altra valutazione sul triste conflitto in atto nel cuore dell’Europa, dovrebbero essere di prassi per iniziative che hanno uno scopo benefico così importante. Purtroppo – è sempre la presidente dell’associazione Italia-Russia che parla – il mainstream pervasivo e politicamente corretto ha così catechizzato l’opinione pubblica anche italiana che oggi, qualsiasi discussione o evento venga proposto nel solco del conflitto Russia-Ucraina, ha già identificato semplicisticamente chi è il buono e chi il cattivo. Non è così – scandisce.  Soprattutto perché in questo clima di demonizzazione senza alcuna consapevolezza, si rischia di diventare complici di massacri. Se è vero che la storia è quello che ci raccontano – conclude Kisseleva – è altrettanto vero che ogni individuo deve contribuire a costruire un mondo migliore e per farlo ha bisogno di una conoscenza plurale diversa da quella mono-narrativa che, purtroppo, si continua a propinare in questi mesi e che sta producendo solo mostri.