Reggio Calabria

Bova Marina. Trovate armi e munizioni in un capannone, Un arresto

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Nei giorni scorsi la Compagnia Carabinieri di Melito di Porto Salvo ha intensificato i controlli volti al contrasto della criminalità comune insistente su tutto il territorio. I militari della Stazione Carabinieri di Bova Marina in provincia di Reggio Calabria, supportati da unità dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, a seguito di una perquisizione presso un capannone ubicato in quel centro, alla ricerca di armi, munizioni e materiale esplodente, hanno rinvenuto un fucile a canne mozze parallele senza matricola, e 150 cartucce di vario calibro 12, 22 lr, e 410 magnum. L’ uomo, che aveva la disponibilità del capannone, sprovvisto di qualsiasi licenza di porto o detenzione di armi, è stato tratto in arresto e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria reggina.

Bova Marina. Scomparsa Mundo, il Sindaco Zavettieri: "Con Tonino abbiamo difeso dignità e onore dei socialisti"

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"La perdita di Tonino Mundo è tale che non ammette una mia assenza nel ricordarlo. Siamo stati eletti per la prima volta alla Camera nelle elezioni del 1983 nella lista del PSI per molti a sorpresa, essendo entrambi giovani e alla prima candidatura al Parlamento. Provenivamo da percorsi diversi ma convergenti, Tonino dalle Istituzioni locali compresa la Regione e io dal Sindacato: avevamo però, una dote in comune, l'esserci costruiti con le proprie mani, senza rendite di posizioni, titoli nobiliari e padrinati". Scrive così Saverio Zavettieri, sindaco di Bova Marina e già deputato del PSI nel ricordare l'amico e compagno di avventure Tonino Mundo, leone socialista dello Jonio cosentino morto dopo una lunga malattia. "Questa comune consapevolezza oltre al rispetto reciproco ha generato amicizia, collaborazione e competizione leale senza l'ombra di antagonismo pur normale quando si opera nello stesso partito e nella stessa Regione - continua Zavettieri -. Nell'83 con la nostra elezione, è stato superato uno schema cristallizzato nel Partito che durava da troppo tempo e si è avviata, nel rispetto delle leadership storiche, una fase dinamica di rinnovamento e di crescita nella società calabrese che ha fatto del PSI calabrese nelle elezioni regionali, il primo partito della sinistra, traguardo inimmaginabile, mai raggiunto in nessun'altra regione d'Italia, preludio di ulteriori sviluppi che andava bloccato con ogni mezzo lecito o illecito che fosse. In Calabria, è stata anticipata di due anni l'operazione "mani pulite" aggiungendo ai reati presunti di corruzione quelli ancora più presunti di associazione mafiosa. Anche chi è stato oggetto di queste indagini tra i parlamentari socialisti è uscito a testa alta - aggiunge ancora il sindaco di Bova Marina - ma il Partito è stato colpito a morte. Con Tonino abbiamo attraversato questa fase travagliata difendendo per tutti la dignità e l'onore dei socialisti. Poi, è venuta la diaspora e abbiamo scelto percorsi diversi ma non contrapposti, senza mai perderci di vista, recriminare o polemizzare pur avendo caratteri assai diversi. Tonino per me è stato un grande compagno di viaggio e di avventura. Riposa in pace".

Bagnara Calabra. Giovane arrestato per possesso di marijuana

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I Carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra hanno arrestato un 19enne del posto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane è stato sorpreso in compagnia di un minorenne con alcune dosi di marijuana. Alla vista dei militari il giovane, voltando le spalle ha tentato di disfarsi di alcuni involucri che aveva in tasca, gettandoli ai piedi di un albero. Il movimento repentino non è sfuggito agli uomini dell’Arma che lo hanno fermato, e una volta perquisito, lo hanno trovato in possesso di 3 dosi di marijuana pronte per essere vendute, oltre a 150 euro in contanti. Nel corso della successiva perquisizione domiciliare i militari hanno rinvenuto all’interno dell’abitazione, ulteriore sostanza stupefacente suddivisa in 9 dosi. A seguito dell’udienza di convalida il giovane bagnarese è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Aeroporto di Reggio Calabria. Sequestrata merce contraffatta

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Il personale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha sequestrato orologi, occhiali e cinture riportanti marchi di noti brand di moda contraffatti ad un passeggero in transito all’Aeroporto di Reggio Calabria. I prodotti, nonostante il tentativo di renderli molto simili agli originali per caratteri, struttura, veste grafica e dimensione dei marchi, si sono in realtà rivelati delle imitazioni. Le caratteristiche costruttive, la tipologia dei materiali impiegati e il grado generale di confezionamento, rifinitura ed assemblaggio sono risultati non in linea con gli standard qualitativi delle produzioni originali. Al trasgressore è stata applicata l’ammenda prevista dal nuovo sistema sanzionatorio applicabile ai casi di introduzione nel territorio dello Stato di merci che violano diritti di proprietà intellettuale.

Reggio Calabria. Sgominata articolazione 'ndranghetista nel territorio di Gallico

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A Reggio Calabria polizia e carabinieri hanno eseguito due ordinanze di applicazione di misure cautelari nei confronti di 18 persone, 16 in carcere, 1 agli arresti domiciliari ed 1 obbligo di presentazione alla p.g. L’operazione, denominata “Gallicò”, è stata coordinata dalla Dda reggina diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri. Gli indagati, complessivamente 40, sono accusati dei reati di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni ed altro. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile e dalla SISCO della Polizia di Stato e dal Nucleo Investigativo dell’Arma dei Carabinieri sotto le direttive della Procura della Repubblica, hanno permesso di ricostruire dinamiche e assetti dell’articolazione di ‘ndrangheta operante nel territorio di Gallico, ricostruendone il ricorso ad atti intimidatori per l’imposizione del controllo del territorio ed un diffuso sistema estorsivo, nonché l’ampia disponibilità di armi e la gestione occulta di diverse imprese economiche. Allo stesso modo, sono state ricostruite le dinamiche riorganizzative interne attivatesi per colmare i vuoti di potere determinati dall’arresto di elementi di vertici avvenuti nel periodo dell’attività, nonché le modalità di sostentamento ai detenuti, argomento, questo, percepito così rilevante da essere oggetto di corrispondenza tra questi ultimi e gli indagati in libertà. Elementi significativi sono emersi dalle indagini per l’omicidio di Francesco Catalano avvenuto il 14 febbraio 2019. L’evento si inserisce proprio nelle dinamiche che hanno caratterizzato – tra il 2017 ed il 2020 – il conflitto per il controllo criminale del quartiere Gallico di Reggio Calabria, a seguito dell’arresto, nel luglio 2018, di Antonino Crupi. Catalano, già condannato per associazione a delinquere di tipo mafioso nell’operazione c.d. Olimpia, quando ha cercato di assumere il comando di quel territorio, è entrato in contrasto con Domenico Mariano Corso (arrestato oggi perché ritenuto uno degli assassini di Catalano) che, già nel 2018, era diventato principale referente mafioso nella zona. L’altro presunto assassino di Catalano, poco dopo l’omicidio, ha fatto perdere le sue tracce in Italia, trasferendosi nel Regno Unito, dove oggi è stato rintracciato e tratto in arresto dalle autorità britanniche appositamente attivate tramite il canale I-CAN del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia. Sempre le indagini connesse all’omicidio Catalano hanno fatto emergere un giro di prestito di denaro a tassi usurai, per il quale risultano raggiunti da misura cautelare 5 soggetti. Alcune delle vittime, titolari di esercizi commerciali, avevano fatto ricorso agli indagati per far fronte alle difficoltà finanziarie connesse alla pandemia da COVID-19 e relativo lockdown. Tra le estorsioni contestate agli indagati figurano quelle ai danni dei responsabili di un supermercato del quartiere Gallico, affiliato ad un noto marchio, con l’imposizione di plurime assunzioni prima e successivamente della promozione della moglie di uno degli indagati. Ancora sotto il profilo del condizionamento delle attività economiche attraverso condotte estorsive sono emerse infiltrazioni nel settore della panificazione attraverso l’imposizione a rifornirsi di farina da un determinato rivenditore ovvero l’impedimento ad un negozio di frutta di commercializzare il pane per evitare di fare concorrenza al panificio di un indagato. Ancora è emerso l’imposizione ad una impresa edile di affidare la posa del ferro ad una impresa segnalata da un indagato. Le indagini hanno altresì dimostrato che il gruppo oggetto di investigazione ha avuto la disponibilità di numerose armi, alcune delle quali oggetto di sequestro da parte dei militari dell’Arma dei Carabinieri. Contestualmente ai provvedimenti restrittivi personali, il GIP ha disposto il sequestro preventivo di 4 società, tutte con sede a Reggio Calabria, fittiziamente intestate a terzi, ma di fatto nella piena disponibilità degli indagati.

 

Nascondeva droga all'interno di un muro della sua abitazione, Arrestato

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I carabinieri della Stazione di Roccella Jonica, a seguito di una perquisizione domiciliare, hanno scoperto un nascondiglio per la droga all’interno di una casa, ubicata nel centro storico del paese. Durante l’operazione, i militari hanno individuato una cavità ricavata all’interno di un muro dell’abitazione di un uomo di 61 anni del posto, nella quale erano occultate diverse sostanze stupefacenti, tra cui cocaina, materiale per il confezionamento, e denaro contante. Inoltre da ulteriori controlli, i militari hanno appurato che il contatore dell’energia elettrica era stato manomesso. Il 61enne è stato  arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità giudiziaria.