Ha aggredito con un’accetta un vicino di casa che è riuscito ad evitare il fendente riportando però una ferita alla testa. A Gioia Tauro gli agenti del Commissariato di Polizia hanno arrestato un uomo di 61 anni con l’accusa di tentato omicidio. Dopo un diverbio per motivi condominiali e di vicinato, l’uomo ha tentato di colpire il vicino mentre questi era per strada con il proprio cane. Provvidenziale l’intervento di una Volante che stava circolando in zona. I poliziotti hanno sequestrato l’accetta utilizzata dal sessantunenne e denunciato il fratello dell’aggressore per minacce e percosse nei confronti della vittima.

Il consigliere regionale Giacomo Crinò ha inviato una nota urgente alla Commissione straordinaria e al direttore sanitario dell’Asp di Reggio Calabria, in cui sostiene che è intollerabile quanto sta succedendo al Pronto Soccorso dell’ospedale di Locri, dove diversi pazienti rivelano segni di patologie diverse rispetto al coronavirus e rimangono su una barella aspettando l’esito del tampone, prima di essere soccorsi e ricoverati per la sintomatologia accusata. Crinò, nella prima seduta di Consiglio regionale, ha chiesto che il laboratorio ospedaliero, già attrezzato, venisse autorizzato all’analisi dei tamponi, al fine di garantire un esito più veloce e assicurare un rapido ricovero nel caso di negatività al Covid-19. Ritengo sia il momento che l’Asp di Reggio accordi a tutti i laboratori ospedalieri provinciali la possibilità di esaminare i tamponi o eseguire i test rapidi sierologici, al fine di garantire un esito più veloce, conclude Crinò.

Ignoti hanno devastato, a Reggio Calabria, la sede della Fondazione “Italo Falcomata” che governò la città dal 1993 al 2001. La notizia è stata data stasera dal figlio Giuseppe, sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria. “Questa mattina – ha riferito – sono stato avvisato del fatto che qualcuno si è introdotto all’interno della sede della Fondazione che porta il nome di mio padre, bruciando foto, lettere, album, documenti, e rotto vetri, imbrattato muri, divelto alcune porte, distrutto targhe e premi, portando via alcune medaglie e due computer pieni di documenti storici e di cataloghi della biblioteca. Ringrazio gli uomini della Questura di Reggio Calabria, la Polizia Scientifica, la Digos che hanno lavorato fino al tardo pomeriggio di oggi per ricostruire le dinamiche di questo assurdo gesto”. “A chi ha fatto tutto questo – ha concluso Falcomatà – vorrei dire che non ha offeso solo la memoria di un uomo, di mio padre, non ha colpito la mia famiglia o la Fondazione che porta il nome di Italo Falcomatà. Ma ha offeso un luogo che è simbolo di un’intera comunità, ha offeso i cittadini di Reggio Calabria e un pezzo della storia della nostra città e del patrimonio culturale, politico ed amministrativo che appartiene a tutti noi”.