Reggio Calabria

‘Ndrangheta. Confiscati beni per 212 milioni di euro al ‘miliardario del bitume’

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La Guardia di finanza di Reggio Calabria ha confiscato beni del valore di 212 milioni di euro all’imprenditore Domenico Gallo, 65 anni, indiziato di contiguità con le cosche di ‘ndrangheta Piromalli e Zagari-Fazzalari.

La confisca ha riguardato società di capitali con il relativo patrimonio aziendale, immobili e orologi di lusso. Un collaboratore di giustizia aveva definito l’imprenditore il “miliardario del bitume” perché é riuscito a creare, nel giro di alcune decine di anni, quell’amalgama con esponenti della ‘ndrangheta, rappresentanti della pubblica amministrazione e faccendieri che gli ha consentito di accaparrarsi l’esecuzione di grandi opere pubbliche.

Gioia Tauro. Sequestrata oltre una tonnellata di cocaina al porto

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In meno di una settimana i finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e i funzionari antifrode dell’Agenzia delle dogane hanno sequestrato oltre una tonnellata e 300 chili di cocaina al porto di Gioia Tauro.

La droga è stata individuata in tre distinte operazioni, coordinate dalla Procura di Reggio Calabria.

La cocaina è stata trovata grazie all’ausilio di sofisticati scanner ed era occultata in tre container: due, carichi di caffè e carne congelata, erano partiti dal Brasile, mentre il terzo, carico di frutta esotica, era proveniente dall’Ecuador.

La droga, di qualità purissima, sarebbe stata tagliata fino a quattro volte e avrebbe inondato le piazze di mezza Europa fruttando un introito alla ‘Ndrangheta di circa 260 milioni di euro.

PALMI. TENTATA RAPINA ALL’UFFICIO POSTALE DI ROSALÌ DELL’OTTOBRE 2019. ALTRI TRE COMPLICI ARRESTATI DAI CARABINIERI

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Questa notte, i Carabinieri, con il supporto in fase esecutiva di personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione a 3 misure di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, della partecipazione alla tentata rapina commessa ai danni dell’ufficio postale di Rosalì (RC) l’1 ottobre 2019.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, dal Vicario Gerardo Dominijanni e dal sostituto Domenico Cappelleri, e condotta dai militari della Sezione Operativa della Compagnia CC di Palmi, ha permesso di accertare il ruolo di LEONELLO Antonio cl 67 detto Rocco alias U Bucculu, TREFILETTI Francesco cl 1992 alias Ciambra/Cicciareju, OLIVERI Giuseppe cl 1991 alias Pergola, nelle fasi preparatorie ed esecutive della rapina all’ufficio postale, in occasione della quale militari della Compagnia CC di Reggio Calabria, riuscirono a trarre in arresto in flagranza di reato tre dei materiali esecutori. Fondamentale si era mostrato, nella circostanza, il tempestivo intervento, di un graduato dell’Arma, effettivo alla Stazione Carabinieri di Reggio Calabria – Principale, che si trovava all’interno della filiale, e libero dal servizio, avuta contezza della commissione del delitto, contattò prontamente il 112 – subendo anche una colluttazione con uno dei malviventi, al fine di evitarne la fuga, riportando lesioni guarite in 125 giorni.

In particolare, il TREFILETTI, apice del gruppo criminale de quo, si era premurato di trovare gli uomini ed i mezzi per l’esecuzione della rapina, dimostrando particolare cautela anche durante le conversazioni telefoniche intercettate dai Carabinieri, nelle quali, nel tentativo di depistare gli eventuali investigatori in ascolto, utilizzava sempre un linguaggio criptico come quando, ad esempio, dava disposizioni per le fasi esecutive della rapina facendo riferimento a rinnovi di patenti di guida presso un inesistente medico di Reggio Calabria.

L’attività investigativa in esame ha permesso di completare l’intero quadro indiziario a carico di tutti i responsabili della tentata rapina commessa all’ufficio postale di Rosalì (RC) per 7 pregiudicati, di cui 4 già tratti precedentemente in arresto nell’ambito dell’operazione “Organetto” dell’ottobre 2020.

 

PALMI. TENTATA RAPINA ALL’UFFICIO POSTALE DI ROSALÌ DELL’OTTOBRE 2019. ALTRI TRE COMPLICI ARRESTATI DAI CARABINIERI

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Questa notte, i Carabinieri, con il supporto in fase esecutiva di personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione a 3 misure di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, della partecipazione alla tentata rapina commessa ai danni dell’ufficio postale di Rosalì (RC) l’1 ottobre 2019.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, dal Vicario Gerardo Dominijanni e dal sostituto Domenico Cappelleri, e condotta dai militari della Sezione Operativa della Compagnia CC di Palmi, ha permesso di accertare il ruolo di LEONELLO Antonio cl 67 detto Rocco alias U Bucculu, TREFILETTI Francesco cl 1992 alias Ciambra/Cicciareju, OLIVERI Giuseppe cl 1991 alias Pergola, nelle fasi preparatorie ed esecutive della rapina all’ufficio postale, in occasione della quale militari della Compagnia CC di Reggio Calabria, riuscirono a trarre in arresto in flagranza di reato tre dei materiali esecutori. Fondamentale si era mostrato, nella circostanza, il tempestivo intervento, di un graduato dell’Arma, effettivo alla Stazione Carabinieri di Reggio Calabria – Principale, che si trovava all’interno della filiale, e libero dal servizio, avuta contezza della commissione del delitto, contattò prontamente il 112 – subendo anche una colluttazione con uno dei malviventi, al fine di evitarne la fuga, riportando lesioni guarite in 125 giorni.

In particolare, il TREFILETTI, apice del gruppo criminale de quo, si era premurato di trovare gli uomini ed i mezzi per l’esecuzione della rapina, dimostrando particolare cautela anche durante le conversazioni telefoniche intercettate dai Carabinieri, nelle quali, nel tentativo di depistare gli eventuali investigatori in ascolto, utilizzava sempre un linguaggio criptico come quando, ad esempio, dava disposizioni per le fasi esecutive della rapina facendo riferimento a rinnovi di patenti di guida presso un inesistente medico di Reggio Calabria.

L’attività investigativa in esame ha permesso di completare l’intero quadro indiziario a carico di tutti i responsabili della tentata rapina commessa all’ufficio postale di Rosalì (RC) per 7 pregiudicati, di cui 4 già tratti precedentemente in arresto nell’ambito dell’operazione “Organetto” dell’ottobre 2020.

 

TAURIANOVA. CONTROLLI STRAORDINARI DEL TERRITORIO: 43ENNE NASCONDEVA PIANTA DI MARJUANA PRESSO LA SUA ABITAZIONE, SEGNALATO DAI CARABINIERI NEL CORSO DI CONTROLLI DEL TERRITORIO.

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A Taurianova, oltre 90 i Carabinieri scesi su strada, nel solo scorso fine settimana, che nell’ambito di servizi di controllo del territorio finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati predatori, specie in materia di armi e stupefacenti nonché volti a garantire il rispetto delle norme anti - covid19, hanno controllato 529 persone e 213 mezzi, nonchè eseguito diverse perquisizioni e controlli di polizia a soggetti sottoposti a misure restrittive.

In tale contesto, a Cittanova e San Giorgio Morgeto, i militari dell’ Arma, hanno denunciato in stato di libertà un 43enne di Cittanova, per evasione, il quale, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, durante il controllo è stato trovato al di fuori della propria abitazione senza alcuna autorizzazione, e un 47enne di San Giorgio Morgeto, per abusivismo edilizio, in quanto sorpreso mentre realizzava un manufatto edile presso la sua abitazione senza alcuna autorizzazione, e contestualmente sottoposto a sequestro.

A San Martino di Taurianova, invece, nel corso di una perquisizione personale e domiciliare, i Carabinieri, hanno rinvenuto nell’abitazione di un 43enne, una pianta di marijuana, di un’altezza di circa 13 cm oltre che ulteriori 3 grammi già sminuzzati.

L’uomo è stato, quindi, segnalato alla Prefettura di Reggio Calabria mentre la sostanza stupefacente è stata sequestrata per la successiva distruzione.

Infine, nel contesto di attività informativa e ricognitiva finalizzata all’irrogazione di misure di prevenzione a soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica, sempre a Taurianova, i Carabinieri, hanno notificato 2 avvisi orali e 3 fogli di via dai Comuni di San Giorgio Morgeto e di Molochio.

Nel complesso, sono state oltre 10 le misure notificate nell’ultimo mese dai Carabinieri di Taurianova, tra cui una sorveglianza speciale, tre “daspo urbani”, quattro fogli di via e due avvisi orali.

 

SAN GIORGIO MORGETO. CHIUSO UN PICCOLO BAR DEL CENTRO DAI CARABINIERI: OSPITAVA DODICI GIOVANI INTENTI A BRINDARE E FESTEGGIARE UN COMPLEANNO, SANZIONI FINO A 5.200 EURO.

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A Taurianova, i carabinieri nell’ambito di servizi di controllo del territorio volti a prevenire e contrastare i comportamenti antigiuridici, rispetto alla normativa restrittiva vigente anti COVID – 19, a difesa della pubblica incolumità, hanno contestato la chiusura di un locale e sanzioni per un totale di 5.200 euro.

In particolare, a San Giorgio Morgeto, i Carabinieri, nei giorni scorsi, nel corso di servizio perlustrativo, ad un certo punto, in una delle principali piazze del paese, hanno notato diverse persone, in gruppo, intente a parlare animosamente e a bere alcolici.

Da controllo più approfondito, i militari dell’Arma, hanno costatato si trattasse di 12 giovani che si erano radunati all’interno di un piccolo bar – al cui interno è imposto il limite massimo di due persone - senza rispettare la basilare regola del distanziamento sociale, mentre il titolare, continuava a lavorare dietro il bancone.

Nonostante, come noto, la normativa vigente consente il solo asporto di alimenti e bevande da esercizi pubblici, gli avventori, tutti in età compresa tra i 20 e i 38 anni, hanno addotto militari operanti come giustificazione, di essersi ritrovati per brindare ai festeggiamenti del compleanno di uno di loro.

Ai medesimi, pertanto, i carabinieri, per le irregolarità riscontrate, hanno contestato sanzioni per un totale di 5.200, in totale, mentre al titolare del locale, oltre alla violazione amministrativa, anche la chiusura provvisoria dell’attività per 5 giorni.

Ancora una volta, nonostante la costante azione di prevenzione e contrasto delle Forze dell’Ordine al fine di garantire il costante rispetto delle principali normative di riferimento anti covid 19 e di buona condotta, si assiste a comportamenti irresponsabili e superficiali, che oltre a far incorrere i trasgressori in elevate sanzioni amministrative, rendono ancor più agevole - come ormai noto ma non coscientemente presa in considerazione - la trasmissione del virus.

Durante l’ultimo mese, a Taurianova, i Carabinieri, hanno stretto la morsa ai controlli, proprio in virtù del recente incremento dei casi positivi, che hanno già comportato 60 sanzioni amministrative, nel complesso, in particolare – sempre – l’inottemperanza al divieto di spostamento notturno o il mancato uso dei dispositivi di protezione – tra le principali violazioni riscontrate.

Risale giusto a qualche settimana fa, in ultimo, la temporanea sospensione dell’attività ingiunta dai Carabinieri al titolare di altro bar a Cinquefrondi, sempre per le medesime inosservanze.