Reggio Calabria

ENTRANO NELLA CASA REGGINA DI KLAUS DAVI SENZA RUBARE NULLA: INDAGA LA POLIZIA

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Ignoti si sono introdotti nella casa reggina di Klaus Davi dopo avere infranto la vetrata di una finestra. E' stato lo stesso consigliere comunale di San Luca e imprenditore della comunicazione, ad accorgersi di quanto avvenuto e ad avvertire la polizia. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti della Questura reggina e personale della polizia scientifica per i rilievi. Dal sopralluogo effettuato è risultato che niente è stato asportato né sono stati riscontrati segni di danneggiamento. L'abitazione è quella nella quale Davi abita nei suoi soggiorni a Reggio Calabria e nelle ultime due settimane era rimasta vuota.

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POLISTENA. MINISTRO FIORAMONTI: "PRESTO PROTOCOLLO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO SU BENI CONFISCATI"

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Il ministro all'Istruzione Lorenzo Fioramonti ha partecipato a Polistena all'iniziativa promossa dalla Questura di Reggio Calabria nell’ambito del progetto "A 'ndrangheta" che coinvolge tutte le scuole con l'obiettivo di liberare le città dalle mafie. Insieme al presidente della Commissione antimafia Nicola Morra prima ha incontrato i soci della cooperativa antimafia Valle del Marro nata nel 2004 che gestisce terreni confiscati alle più potenti famiglie della 'ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro. Fioramonti ha apprezzato la storia e l'impegno della coop anche per i progetti di alternanza scuola-lavoro avviati ormai da anni con le scuole di tutta Italia. Si è trasferito poi al centro polifunzionale Padre Pino Puglisi dove ha incontrato gli studenti di Polistena alla presenza di autorità civili, militari e scolastiche nell'ambito di un convegno dal titolo "Dalla 'ndrangheta ai ragazzi". Morra ha voluto sottolineare come "l'esperienza della gestione positiva dei beni confiscati e il loro utilizzo anche da parte delle scuola costituisce un valore di crescita personale per i ragazzi e di sensibilizzazione sul contrasto sociale alle mafie". Al convegno hanno partecipato il questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone, il rettore dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, il Dirigente scolastico regionale, il Sindaco di Polistena Michele Tripodi, don Pino Demasi, referente di Libera e promotore della gestione del palazzo don Pino Puglisi, il direttore della sede di Reggio Calabria dell'Agenzia per i beni Confiscati Massimo Nicolò, il Procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza. E centinaia di studenti delle scuole di Polistena. "Un filo rosso collega Polistena a Taranto e Venezia – ha detto il Ministro. Ed è la cura, che crea e conserva la bellezza dei nostri territori, del nostro ambiente e del nostro Paese. Non rassegniamoci al declino e puntiamo sulle scuole come laboratorio di una nuova cittadinanza. La bellezza insita di questa nazione - ha spiegato - deve essere recuperata, rilanciata. E' l'unica grande forza che abbiamo. Non rassegniamoci alla bruttezza, insita anche in una forma diffusa di prevaricazione che magari in alcuni territori prende la forma della criminalità organizzata, in altri di un'industria pesante che indebolisce e fa ammalare le persone, in altri di infrastrutture mai realizzate. Come è possibile che lasciamo affondare una città che tutto il mondo ci invidia perché in 20 anni non siamo stati in grado di proteggerla sapendo che sarebbe arrivato questo momento. Non rassegniamoci a questa idea - ha proseguito Fioramonti - e a un declino costante. Serve uno scatto di orgoglio e di reni se vogliamo essere orgogliosi di essere italiani. Allora rilanciamo la formazione, puntiamo sulle scuole, le scuole come laboratori di una nuova forma di cittadinanza. Dall'anno prossimo introdurremo un nuovo insegnamento di educazione civica che tutto il mondo ci invidia, dove i ragazzi avranno la possibilità di imparare a collegare tra di loro i diritti ed i doveri, la responsabilità sociale e quella ambientale. Perché l'ambiente, se lo distruggi, non torna più e senza ambiente non c'è niente. Ecco, tutte queste cose fanno parte di un nuovo modello di Paese. E magari proprio territori come quelli di Polistena, come quelli calabresi, possono diventare un punto di riferimento per il resto del Paese e del mondo. Oggi altri Paesi, altre Nazioni guardano all'Italia con interesse perché questo Paese di tanto in tanto si inventa un'innovazione che funziona". "Lavoriamo insieme - ha concluso il ministro - affinché si possa smettere di abbandonare l'Italia ma anzi si possa tornare a vivere in questo Paese con un obiettivo: prendersene cura fino in fondo. La cura fa bene alla società e come questo edificio ci ricorda che il bello edifica tutti". Il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti ed il presidente della Commissione antimafia Nicola Morra hanno annunciato da Polistena un Protocollo d'intesa tra Miur e Commissione Antimafia sull'utilizzo dei beni confiscati, attraverso nuovi strumenti di alternanza scuola - lavoro. Il protocollo, che sta per essere definito, coinvolgerà le scuole proprio con l'obiettivo di promuovere ed incentivare esperienze positive e buone pratiche di legalità che si sviluppano nei territori e che puntano a dimostrare come anche in luoghi difficili è possibile costruire spazi di libertà. Morra ha ricordato l'esperienza della cooperativa Valle del Marro, che "produce - ha detto - non solo buoni frutti ma semina sul piano sociale e culturale testimoniando che è possibile anche in Calabria ripartire dalla terra. Una sfida vinta che può essere mutuata ed allagata nei vari territori per contrastare l'idea di rassegnazione che permane tra i giovani pronti ad andare via dalla Calabria e dal Sud". "Lottate, raccogliete questa sfida di cambiamento e di speranza - ha aggiunto Fioramonti parlando ai ragazzi - per cambiare questo nostro Paese e questa regione splendida".

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REGGIO CALABRIA. TRUFFE ASSICURATIVE: ARRESTATI ANCHE MEDICO DEI 'RIUNITI' E VIGILI URBANI

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Orchestravano truffe assicurative, incassando ingenti rimborsi. Questo quanto emerso dall'operazione condotta dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di quattro persone (B.V. cl’ 64 di Reggio Calabria, C.F. cl’ 70 di Montebello Ionico, F.B. cl’ 66 di Reggio Calabria e G.N. cl’ 59 di Motta San Giovanni), accusati a vario titolo e in concorso tra loro dei reati di falsità in atti pubblici, accesso abusivo a sistemi informatici, violenza privata, costrizione alla commissione di reati, fraudolento danneggiamento di beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona. Tra le persone destinatarie della misura cautelare, dei quali uno già noto agli inquirenti poiché coinvolto nell’ambito dell’operazione “Game Over”, figurano il dirigente medico, Bruno Falcomatà, e un infermiere, Nicola Gullì, entrambi dipendenti del Grande ospedale metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli”. Ai domiciliari pure Francesco Cilione e Vincenzo Benedetto. Sono indagati a piede libero: Valentino Maria Eroe e Caterina Cangemi (avrebbero simulato un falso incidente stradale); Giuseppe D’Ascoli, medico in servizio presso il reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Reggio; Vincenzo Prastaro, medico legale di Cosenza; Paolo Cilione e Domenico Scevola, agenti della polizia municipale di Reggio Calabria (avrebbero attestato di essere intervenuti sul luogo di un sinistro attestando la presenza di un uomo, circostanza poi rivelatosi falsa).
L’esecuzione delle odierne misure cautelari personali e reali eseguite rappresentano l’epilogo di articolate e complesse investigazioni. In particolare, durante l’esecuzione di precedenti investigazioni e attività di perquisizione, i finanzieri reggini hanno rinvenuto un estratto conto di una carta Postepay Evolution nella disponibilità di una persona, la quale, nell’immediatezza dei fatti, tentava invano di distruggere il documento rinvenuto dai militari, insospettendo così gli stessi, che quindi decidevano di effettuare approfondimenti d’indagine ben mirati. Si accertava, così, come il soggetto in questione fosse stato indotto da due degli indagati a fornire propri documenti per l’accensione di una polizza assicurativa contro gli infortuni a suo nome. Nel corso delle indagini, veniva, altresì, accertata la produzione di una serie di documenti e certificazioni sanitarie false, utili per l’apertura del sinistro, con conseguente incardinamento di un iter che si concludeva con l’erogazione di oltre 54mila euro. Tale somma di denaro, tuttavia, pur essendo destinata al soggetto indotto ad agire, finiva, di fatto, nelle tasche degli artefici della truffa assicurativa.
Ulteriori approfondimenti investigativi consentivano di risalire anche ai medici e ai paramedici coinvolti, tutti impiegati presso il Grande ospedale metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria. A carico degli stessi (F.B. cl’ ’66 e G.N. cl’ 59), in particolare, venivano accertati: la redazione di un falso verbale di accettazione di pronto soccorso; il rilascio di false certificazioni mediche relative a presunte visite di controllo; la predisposizione di una falsa perizia medico-legale; l’effettuazione di un accesso abusivo al sistema informatico dell’ospedale adibito alla gestione delle immagini radiologiche, in vista dell’inserimento a sistema di un falso referto, commesso mediante l’utilizzo delle credenziali di un ignaro collega della struttura sanitaria.
Durante le investigazioni, inoltre, a seguito di una denuncia/querela proposta da un cittadino ignaro, citato dinanzi al Giudice di Pace da parte di uno degli indagati per una richiesta di risarcimento danni non patrimoniali connessa a un presunto incidente stradale,si richiedeva lo svolgimento di altri accertamenti, a seguito dei quali emergevano profili di responsabilità penali nei confronti di ulteriori quattro persone (compresi 2 vigili urbani in servizio al Comando di Polizia locale di Reggio Calabria), oltre che del medesimo dirigente sanitario e del dipendente paramedico già emersi nel corso dell’indagine.
Tale “seconda” truffa, in vista del successivo giudizio civile teso al risarcimento anche del presunto danno non patrimoniale, in particolare, aveva consentito agli indagati di riscuotere un primo rimborso assicurativo per falsi danni patrimoniali all’automezzo pari a 4.700 €.
In ultimo, durante l’esecuzione dei provvedimenti cautelari, nell’abitazione di uno degli indagati, è stato scoperto un vero e proprio laboratorio di “produzione del falso”.
Venivano, infatti, rinvenuti e sottoposti a sequestro numerosissimi timbri falsi di diverse amministrazioni pubbliche (tra cui alcuni della Regio Calabria e del Gom) e di medici copiosa documentazione sanitaria, anche artatamente manomessa, CD relativi a referti ed esami sanitari strumentali; un fotocopiatore.

POLISTENA. GIOVEDI IL MINISTRO FIORAMONTI ED IL PRESIDENTE COMMISSIONE ANTIMAFIA NICOLA MORRA INCONTRANO GLI STUDENTI

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Giovedì alle ore 10.00, presso il centro polifunzionale "Don Pino Puglisi" di Polistena (RC), si terrà un incontro degli studenti delle scuole del territorio con il Ministro dell'istruzione Lorenzo Fioramonti e il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Nicola Morra. L'evento, "Dalla 'ndrangheta ai ragazzi", si svolgerà all'interno di un edificio concesso dal Comune di Polistena a una cooperativa che gestisce nella Piana di Gioia Tauro oltre 100 ettari di terreni, confiscati alle più potenti famiglie della ndrangheta. Il programma della giornata, organizzata nell'ambito del Progetto "A'ndrangheta" promosso dalla Questura di Reggio Calabria, prevede un confronto con i ragazzi sull'utilizzo dei beni confiscati e sull'esperienza già in atto dell'alternanza scuola-lavoro.

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ROSARNO. FINE SETTIMANA DI CONTROLLI E PERQUISIZIONI NEL CENTRO STORICO E NEI COMUNI LIMITROFI

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I carabinieri della compagnia di Gioia Tauro, nel corso dell’ultimo fine settimana, nell’ambito di una più ampia strategia operativa messa in campo dal comando provinciale carabinieri di Reggio Calabria, hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati predatori nel comune di Rosarno ed in altre municipalità limitrofe. Nel corso del servizio, i carabinieri delle stazioni di Melicucco, Feroleto della Chiesa e Galatro, nell’effettuare dei controlli repressivi contro i reati predatori, hanno arrestato Costa Francesco, 38enne pregiudicato di Melicucco, poiché colto in flagrante di furto aggravato di acqua. L’uomo infatti, aveva realizzato abusivamente presso l’azienda di sua proprietà, di contrada San Fili, un allaccio diretto alla rete idrica comunale al fine di servire, con acqua potabile, gli oltre 1.200 capi di bestiame, tra bovini e ovini, di sua proprietà. Nel medesimo contesto, i militari della Tenenza di Rosarno, col supporto del nucleo cinofili di Vibo Valentia, hanno circondato il centro urbano di Rosarno nell’area compresa tra Via Sandulli, Vico Storto e Via Torricelli, zona caratterizzata da un alto tasso di criminalità comune e dal fenomeno dell’occupazione abusiva degli immobili, svolgendo serrati controlli con perquisizioni personali, veicolari e domiciliari. Più di 15 le abitazioni sottoposte a perquisizioni e circa 45 persone identificate, di cui un segnalato alla Prefettura di Reggio Calabria perché trovato in possesso di pochi grammi di marijuana, rinvenuta grazie all’infallibile fiuto del cane “Manco” che l’ha trovata sotto il materasso della camera da letto. Complessivamente, nel corso del servizio, sono state deferite in stato di libertà alla Procura di Palmi sei persone di nazionalità straniera, di cui tre accusati di furto aggravato di energia elettrica poiché avevano allacciato abusivamente le proprie abitazioni, ed i rimanenti tre sono stati deferiti all’autorità giudiziaria ​perché irregolari sul territorio nazionale. I controlli hanno interessato anche la verifica del rispetto delle norme alla circolazione stradale, consentendo di elevare circa 10 mila euro di contravvenzioni e di deferire all’autorità giudiziaria per guida in stato di ebrezza un 54enne pregiudicato di San Ferdinando, fermato dai carabinieri della sezione radiomobile sulla SS18, all’altezza bivio Madonnina, poiché sorpreso alla guida con un tasso alcolemico pari a 2.30 g/l. Tale risultato, si inserisce in un contesto più ampio di contrasto della criminalità in tutto il territorio della provincia sia in chiave preventiva che repressiva, sotto la direzione operativa del comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria.