Reggio Calabria. Due arresti per smaltimento illecito di rifiuti tossici

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Trasportavano e depositavano in maniera incontrollata ingenti quantitativi di rifiuti urbani e speciali derivanti dalle attività commerciali del mercato ortofrutticolo, smaltendoli dandogli fuoco nelle aree in prossimità dello stesso mercato. I carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria hanno arrestato due persone un 35enne e un 20enne con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e all’incendio degli stessi. Complessivamente gli indagati sono 7. Per gli investigatori, i roghi avrebbero provocato un danno all’integrità dell’ambiente e un pericolo per la salute. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip su richiesta del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri. Le indagini sono partite nel marzo 2023 dopo le numerose segnalazioni di cittadini residenti nella zona sud di Reggio Calabria, stanchi della presenza di rifiuti nei pressi delle loro abitazioni e dei roghi tossici generati dall’incendio degli stessi. Gli investigatori hanno monitorato l’area esterna del mercato ortofrutticolo di Mortara-San Gregorio, riuscendo a identificare i responsabili dello sversamento incontrollato di rifiuti sia nella zona interessata dalle attività commerciali che in quella nell’area circostante. Dagli accertamenti e dalle videoriprese registrate dai carabinieri sarebbe emerso che il ruolo di organizzatore del gruppo criminale era svolto dal 35enne, titolare di un’impresa di imballaggi. L’indagato, secondo l’accusa, trasportava e depositava in maniera incontrollata ingenti quantitativi di rifiuti urbani e rifiuti speciali derivanti dalle attività commerciali interne al mercato ortofrutticolo oltre che prelevati anche da altri esercizi pubblici della città. Per farlo, l’indagato si serviva degli automezzi della propria ditta e della collaborazione degli altri indagati che lavoravano per lui tutti in nero. Secondo la Procura, gli arrestati hanno realizzato numerose discariche non autorizzate lungo il perimetro, di circa un chilometro, dell’area mercatale. Oltre agli arresti, il gip ha disposto il sequestro preventivo del patrimonio dell’impresa, tra cui conti correnti, automezzi, mezzi d’opera e di un box occupato abusivamente all’interno del mercato ortofrutticolo.