Vibo Valentia

VIBO VALENTIA. SCOPERTA MICROCAMERA NEL BAGNO DELL'ISTITUTO "DE FILIPPIS-PRESTIA"

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Nel bagno per le donne dell'istituto professionale "De Filippis-Prestia" di Vibo Valentia è stata trovata una microcamera completa di hard disk per immagazzinare i dati. A fare la scoperta, il 13 febbraio scorso, alcune studentesse che hanno notato una lucina lampeggiare e avvicinandosi hanno capito che si trattava del led rosso dell'obiettivo di una microcamera. La dirigente dell'istituto ha informato della scoperta i carabinieri, che hanno sequestrato l'apparecchiatura. L'istituto "De Filipps-Prestia" é frequentato da oltre 800 ragazzi.

FRATELLI DI SAN GREGORIO D'IPPONA (VV) SCOMPARSI IN SARDEGNA: VICINO DI CASA ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI

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Almeno due persone sono state iscritte nel registro degli indagati della Procura di Cagliari nell'ambito dell'inchiesta per duplice omicidio aperta a seguito della sparizione da Dolianova, dei due fratelli originari di San Gregorio d’Ippona, nel vibonese, Massimiliano e Davide Mirabello. Una di queste è il vicino di casa degli scomparsi: l'uomo avrebbe avuto dissapori con i fratelli e i carabinieri nelle ultime ore gli hanno sequestrato l'auto. L'accelerazione è arrivata dopo la conferma che il sangue trovato non troppo distante dall'abitazione dei due fratelli appartiene a loro.

VIBO VALENTIA. SEQUESTRATI BENI PER 2,5 MILIONI DI EURO AI 'PISCOPISANI'

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La Polizia ha eseguito nella province di Vibo Valentia, Catanzaro e Bologna un decreto di sequestro preventivo di beni del valore di 2 milioni e mezzo di euro emesso, in via d'urgenza, dalla Dda di Catanzaro, nei confronti di alcuni esponenti del clan di ‘ndrangheta dei "Piscopisani" già raggiunti il 9 aprile dello scorso anno da ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'ambito dell'operazione "Rimpiazzo". Tra i beni sequestrati numerosi fabbricati e terreni a Vibo Valentia e San Gregorio d’Ippona, l’intero patrimonio aziendale di un panificio di Ionadi, alcuni appartamenti in Provincia di Bologna e un locale a Vibo.

VIBO VALENTIA. ALLARME RIENTRATO PER CASO SOSPETTO DI CORONAVIRUS

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Allarme rientrato a Vibo Valentia per un caso sospetto di Coronavirus. Non sarebbe infatti legato al virus il sintomo avvertito da un giovane musicista di Vibo Valentia di ritorno alcuni giorni fa dalla Cina dove si era recato per un concerto. Al ritorno dal paese asiatico, il giovane ha avuto la febbre ed è stato ricoverato come soggetto a rischio nel reparto di Malattie Infettive all'ospedale "Jazzolino". Dopo cinque giorni in isolamento, alla fine degli accertamenti è emerso che si sarebbe trattato di una semplice influenza. Anche dall'Azienda sanitaria di Vibo la rassicurazione che non vi sono altri casi sospetti.

SERRA SAN BRUNO. SALVINI "DOMENICA VINCIAMO CON 20 PUNTI DI DISTACCO"

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"Sono venuto a Serra San Bruno perché la provincia di Vibo Valentia è un po' dimenticata dalla Regione e non ci sono calabresi di serie B. E poi perché c'è una tradizione di fede che da cristiano, da cattolico, da credente, mi ha attirato fortemente. Ho visitato stamattina i luoghi di preghiera e sacrificio di San Bruno e attualmente ospitano 11 monaci e ho respirato un'aria bella, pulita". Lo ha detto Matteo Salvini a Serra San Bruno dove ha tenuto una iniziativa pubblica in vita delle elezioni di domenica. "Il Pd può dire quello che vuole – ha detto il leader della Lega - perdono con 20 punti di distacco in Calabria. Ve lo firmo. E la Lega potrebbe diventare il primo partito. Il voto di domenica sarà regionale ma anche nazionale perché ricordo che il Pd e l'attuale governo vogliono tornare alla legge Fornero, cancellando quota 100 che sarebbe un disastro per i lavoratori e per i giovani. Quindi è una scelta di vita, di futuro. C'è una sinistra che parla solo di passato, di razzismo, di fascismo. E invece ci sono delle terre che vogliono parlare di lavoro, sviluppo, di strade, porti e aeroporti.Domenica sera – ha proseguito - facciamo una telefonata in contemporanea e in diretta con Jole Santelli e Lucia Borgonzoni per complimentarci. Nella lista della Lega - ha poi detto - ci sono quasi tutti uomini e donne nuovi. Abbiamo scelto sindaci, agricoltori, imprenditori, commercianti, medici. Non abbiamo scelto grandi nomi o quelli che dicono ti porto 20 mila voti e tanti soldi. Abbiamo scelto calabresi normali perché di fenomeni in Calabria, purtroppo, i cittadini ne han hanno visti, anche troppi. chi sceglie la lega fa una scelta di normalità, di buon senso. La Lega non sarebbe arrivata in Calabria se gli altri avessero fatto il loro dovere. Se per la prima volta nella storia della Calabria domenica ci sarà il simbolo della Lega, e secondo i dati la potrebbe diventare il primo partito, è perché evidentemente gli altri non hanno fatto quello che dovevano. E per me è un orgoglio. Il futuro della Calabria – ha proseguito Salvini - il suo destino, non è in mano mia, è in mano vostra. Riprendete in mano la vostra terra che è stupenda ma che ha avuto un problema: troppi politici calabresi che per 50 anni hanno rubato il voto dei cittadini. Se avessero fatto il loro lavoro oggi non sarei qua. Evidentemente in molti, sia di qua che di là, per non parlare dei 5 stelle, hanno preso una valanga di voti e poi sono scomparsi. Noi - ha aggiunto - ci siamo prefissati poche cose ma quelle poche le portiamo a casa, la sanità, le infrastrutture. A noi piacciano i turisti che pagano, non quelli che vengono pagati. La statale 106, aeroporti, porti. E quello di Gioia Tauro potrebbe essere una miniera d'oro, ma se le navi passano e vanno a nord non c'è lavoro".
Un gruppo di giovani durante il comizio a Serra San Bruno ha contestato Salvini cantando “Bella Ciao o urlando ‘buffone’. "Sono passati da scemo scemo a buffone – ha commentato Salvini. E' un'evoluzione del pensiero interessante, da Petrarca a Boccaccio. Un po' di servizio militare vi farebbe bene. Sono orgoglioso di rappresentare la Calabria educata e per bene. Gli insulti li lasciamo a sinistra".

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e spazio all'aperto

#IOSTOCONLOSTATO. VIBO VALENTIA INONDATA DI PERSONE PER DIRE GRAZIE ALLE FORZE DELL'ORDINE

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Famiglie con bambini, giovani, associazioni, sindacati, università e istituzioni di diverso genere si sono ritrovati questa mattina a Vibo Valentia per partecipare alla "Passeggiata della legalità" con l’hashtag #ancheiosonoStato organizzata dal coordinamento provinciale di Libera Vibo Valentia. Il corteo composto da più di 2000 persone ha attraversato la città facendo tappa al Tribunale, fino a giungere al comando provinciale dei carabinieri per testimoniare il ringraziamento della comunità verso il presidio dell'Arma che ha svolto un lavoro impeccabile ed immane, sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro, nell'inchiesta antimafia "Rinascita-Scott", sfociata col blitz di giovedì scorso che ha portato all'arresto di 334 persone.
"Vibo Valentia lo meritava - ha detto il procuratore della Repubblica Camillo Falvo - è una città che purtroppo subisce da troppo tempo la pressione della criminalità organizzata". "Noi l'abbiamo messa al centro dell'attenzione dapprima con l'insediamento del sottoscritto, fortemente voluto dal procuratore Gratteri - ha aggiunto Falvo - e poi con questa operazione che ha mandato un segnale importantissimo alla popolazione. Adesso ci auguriamo che la gente sia dalla nostra parte, inizi a denuncia e faccia una scelta di campo, una scelta giusta, una scelta di legalità. Noi abbiamo dato questa traccia e siamo fiduciosi». "L'operazione 'Rinascita' - ha detto il tenente colonnello Bruno Capece, comandante provinciale dell'Arma - ha rappresentato un punto di svolta in questa città. Ma non ci culliamo sugli allori. Tutta questa bellissima manifestazione di stima da parte della gente ci stimola a fare ancora di più, a non tradire la loro fiducia. Alle persone dico che adesso tocca a loro, noi ci siamo per raccogliere ogni loro denuncia, ma ci serve il loro apporto perché la lotta alla criminalità è lunga, costante, logorante e non possono combatterla soltanto le forze dell'ordine e la magistratura". Per Giuseppe Borrello, coordinatore Libera Vibo è una "giornata storica per questa città, per la Calabria intera. Siamo convinti - ha aggiunto - che quanto avvenuto non sia solo legato all'attività della magistratura e delle forze dell'ordine ma deve per forza riguardare l'intera comunità. L'intero territorio in cui ci sono stati paesi finiti con l'essere liberati dalla presenza dei clan mafiosi. Adesso è il momento della rinascita, della ricostruzione, ma è necessario che adesso sia la la società sana a fare la propria parte. Oggi qui ci sono tantissimi giovani segno che il messaggio di legalità è stato da loro recepito". "La numerosa presenza di cittadini - ha sostenuto il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo - rappresenta il segnale inequivocabile che il territorio vuole occupare quegli spazi lasciati liberi e fino a ieri appannaggio delle consorterie mafiose. Come amministrazione comunale abbiamo avuto sin dal primo momento del nostro insediamento ben chiaro quale fosse il nostro percorso; senza tentennamenti ci siamo posti sul piano della correttezza procedimentale, della trasparenza amministrativa, della chiarezza dei nostri atti, della legalità in una parola, adottando una serie di provvedimenti che vanno in questa direzioni, non ultimo il patto di integrità che la città di Vibo ha stipulato per la prima volta e che mi auguro altri comuni seguano l'esempio".

Anche il senatore Nicola Morra, Presidente della Commissione antimafia era a Vibo. "Una partecipazione di gente robusta a questa iniziativa con la quale, in qualche modo, si è sfidata la 'ndrangheta in 'casa sua'. E' un ottimo segnale ma non può bastare". Lo ha detto il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, partecipando alla "Passeggiata della legalità" promossa da Libera a pochi giorni dall'operazione dei carabinieri "Rinascita Scott" coordinata dalla Dda di Catanzaro. "Bisogna innanzitutto colpirla nella sua parte finanziaria - ha aggiunto Morra - sottrarle le risorse. Quindi, ad esempio, non consumare presso le attività commerciali che sono riconducibili ad esponenti dei clan che, come ha portato alla luce anche l'inchiesta 'Rinascita, sono abilissimi a riciclare il denaro e pertanto, lì dove c'è il sospetto, bisogna verificare, appurare e fare scelte conseguenti. La magistratura non può intervenire in tempo reale, ma le serve giustamente del tempo per cristallizzare le condotte. Il cittadino, invece, può farlo perché conosce il territorio in cui abita e può far scelte di legalità. Alle forze politiche lancio un appello vista l'imminenza delle consultazioni elettorali qui in Calabria ma anche in Emilia Romagna ad effettuare, alla presentazione delle liste, gli opportuni controlli escludendo ed isolando quelle figure poco chiare".

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