Vibo Valentia

Vibo Valentia. Il Comune promuove una maggiore sensibilizzazione per i possessori di animali domestici

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Garantire un monitoraggio del territorio mirato al rispetto delle norme igienico-ambientali e promuovere una maggiore sensibilizzazione verso i possessori di animali domestici. Sono queste le finalità principali della convenzione stipulata tra il Comune di Vibo Valentia e Fare Ambiente - Laboratorio verde di Serra San Bruno. Convenzione firmata dal sindaco Maria Limardo e dal rappresentante dell’associazione Renato De Lorenzo. “Il mantenimento del decoro urbano - afferma il primo cittadino - passa anche attraverso la sensibilità dei possessori degli amici a quattro zampe, nei confronti dei quali l’amministrazione ha sempre cercato di essere aperta e collaborativa. Ma le regole ci sono e bisogna rispettarle. È per questo che, tramite questo protocollo con Fare Ambiente, abbiamo deciso di dare nuovo impulso ai controlli. Un accordo che per il Comune è totalmente non oneroso perché svolto in forma volontaria, e dal quale l’ente può trarre anche un vantaggio economico incassando le somme da eventuali sanzioni che le guardie ecozoofile hanno facoltà di comminare”. “I controlli - spiega l’assessore all’Ambiente, Vincenzo Bruni - riguarderanno tutta la sfera del rispetto delle norme igienico-ambientali e di sicurezza, dalla chippatura degli amici a quattro zampe alla raccolta delle deiezioni canine. È necessario che il cittadino possessore di animali domestici accresca il senso civico nel rispetto del patrimonio di tutti, e su questo fronte la città ha tanta strada da percorrere”. Da parte di De Lorenzo, infine, “un sentito ringraziamento all’amministrazione comunale che conferma di avere un occhio di riguardo particolare verso il rispetto dell’ambiente, che passa anche da una corretta gestione degli animali domestici. Noi di Fare Ambiente-Laboratorio verde di Serra San Bruno siamo lieti di poter contribuire, nel nostro piccolo, alla crescita del capoluogo, ed anzi invitiamo tutti coloro che vogliono abbracciare il nostro progetto, in forma volontaristica, ad avvicinarsi all’associazione e partecipare ai corsi di formazione che stiamo predisponendo.

Vibo Valentia. Conferenza stampa di fine mandato del sindaco Maria Limardo: “Lascio una città migliore di come l’ho trovata. Ho la coscienza a posto: ho dato tutta me stessa, nulla potevo fare di più”

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Affiancata dai dirigenti, dal comandante della Polizia locale, dalla giunta, da consiglieri e tanti dipendenti comunali, Maria Limardo, sindaco di Vibo Valentia, ha tenuto questo pomeriggio la conferenza stampa di fine mandato. Nel corso dell’incontro con i giornalisti, il primo cittadino ha ripercorso cinque “lunghissimi e intensi anni”, tracciando un confronto su più ambiti tra il 2019 e il 2024. “Un lavoro che richiedeva necessariamente un intervento sul piano reputazionale, per far riguadagnare in primis ai cittadini l’orgoglio di sentirsi vibonesi”. Un mandato segnato nei primi mesi dall’indagine della Guardia di finanza (ottobre 2019), preludio alla più importante inchiesta antimafia, Rinascita-Scott, che ha interessato anche dipendenti comunali. Da lì a poco l’esplosione della pandemia, ed al contempo la forte preoccupazione su un possibile nuovo dissesto finanziario. “Abbiamo attraversato la tempesta perfetta - ha ricordato il sindaco - ed in quel momento ho potuto soltanto aggrapparmi alle istituzioni, che hanno compreso ciò che stavamo passando e per questo le ringrazio tutte di cuore”.

BILANCIO: Maria Limardo ha ricordato di avere trovato un fondo cassa, all’atto dell’insediamento, pari a 13 milioni di euro: “Ora sono quasi il quadruplo, 40 milioni”; inoltre, “sono stati interamente ricostituiti tutti i fondi vincolati, compresi quelli per la famosa tangenziale che erano stati utilizzati per altre spese: chi verrà dopo di noi potrà finalmente pensare di riavviare la progettazione di quell’opera strategica”. Sottolineato, inoltre, il lavoro sull’abbattimento del disavanzo, che oggi ammonta a meno di 30 milioni a dispetto degli oltre 50 del 2019. E grazie alla firma del Patto Salva Città, il Comune ha avuto accesso ad un decreto attraverso il quale il ministero erogherà per 10 anni una quota in grado di ripianare buona parte del disavanzo.

PERSONALE: “Grazie all’opera di risanamento totale - ha aggiunto il primo cittadino - l’ente è finalmente in condizione di operare nuove assunzioni: 90 sono quelle previste nel triennio, tra progressioni e nuovi assunti. Nel 2019 abbiamo fatto fronte a tutto con un solo dirigente, oggi ce ne sono ben cinque ed un sesto arriverà presto”. Anni di lavoro percepiti anche nei numeri: 1415 delibere di giunta e oltre 500 delibere di consiglio comunale.

URBANISTICA: “Abbiamo adottato dopo decenni il Piano strutturale, abbiamo avviato la riqualificazione del Pennello a Vibo Marina, eliminando inoltre il vincolo idrogeologico su gran parte del territorio. Abbiamo avviato una lotta all’abusivismo e una serie di demolizioni mai viste prima. Abbiamo ristrutturato beni confiscati che da qui a poco verranno consegnati alle associazioni”.

LAVORI PUBBLICI: Accanto al risanamento del bilancio, l’altro motivo di vanto per il sindaco è stata senza dubbio la capacità di mettere a terra opere pubbliche per circa 160 milioni di euro. “Grazie ad una strategia ed una visione di città chiara, trasformata in progetti capaci di attrarre finanziamenti, abbiamo posto le basi, ed in molti casi avviato concretamente, una serie di interventi in grado di cambiare il volto della città e delle frazioni: dai fondi PNRR alla rigenerazione, dalla messa in sicurezza all’edilizia scolastica, nulla è rimasto in sospeso”.

AMBIENTE: “Mi verrebbe fin troppo facile parlare di una raccolta differenziata che si attesta ormai su oltre il 70% di media annua, ma per noi Ambiente ha significato in generale qualità della vita a 360 gradi. E lo abbiamo dimostrato in più campi”.

CULTURA: “La soddisfazione più grande è senza dubbio rappresentata dall’elezione di Vibo a Capitale italiana del libro, ma soprattutto ciò che ha lasciato in eredità: nuove librerie che hanno aperto, gli editori vibonesi che si sono riuniti in Comitato, e soprattutto l’Orchestra Sinfonica della Calabria, una delle poche ICO in Italia, che ha sede a Vibo e lavora in stretta sinergia con il Conservatorio Torrefranca”.

“Sono stati cinque anni difficili ma belli. Ricchi di soddisfazioni, costellati da tanti eventi. Di una sola cosa ho certezza: ho la coscienza a posto perché ho fatto tutto quanto era in mio potere. Oggi consegno questa relazione, che è il sunto del mio mandato, e non ho la presunzione di dire che ho fatto tutto bene. Ma di certo posso dire a testa alta che nulla potevo fare di più”.

Tropea. Macrì: " la Città vuole e saprà essere vigile collaborando con i commissari che si stanno insediando, affinché Tropea non indietreggi"

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Riceviamo e pubblichiamo una riflessione dell'avv. Giovanni Macrì

"Tra i tanti risultati straordinari conseguiti con impegno senza precedenti e che deve e dovrà essere tutelato, seguito, riempito di contenuti, di iniziative, di attività e di continua programmazione anche per il futuro, vi è sicuramente quello della Bandiera Blu che, essendo stato il comune già convocato alla cerimonia ufficiale di consegna a Roma della Fondazione FEE Italia, quasi sicuramente possiamo anticipare di aver conquistato, insieme, anche per il 2024 e per la quinta volta dal 2020. Sono, anche queste e tante altre ancora, le speranze e le preoccupazioni che tutta la comunità di Tropea ha voluto manifestare e chiarire scendendo in piazza la mattina dello scorso mercoledì 30 aprile, con una partecipazione democratica, importante, significativa, unitaria ed alla quale la popolazione cittadina non è mai stata adusa. Confesso di essere rimasto sorpreso da tanta partecipazione, perché Tropea non è mai scesa in piazza con analoghe motivazioni ed a sostegno del governo locale. Credo sia la prima volta per la nostra comunità e posso dire che anche in questo la Città è cambiata. Considero anche questo un lascito di educazione civica prezioso, consolidatosi in questi anni. Ma sono rimasto colpito ed emozionato anche dalla compostezza, dai contenuti di equilibrio preferiti, dalla eterogeneità dei tanti partecipanti (non solo operatori turistici e commerciali, quelli comprensibilmente più preoccupati) e soprattutto, voglio ripeterlo, dai numeri considerevoli fatti registrare da questa iniziativa spontanea auto-convocata per altro in una normale mattinata di lavoro per tutti. – Sono veramente grato a tutti loro ed alla mia città per aver voluto ribadire e condividere, senza divisioni e contrapposizioni, senza polemiche e contestazioni ma a testa alta il senso motivato di riconoscenza all’Amministrazione Comunale per tutto quanto realizzato e costruito insieme in questi sei anni. Non posso non condividere il rischio che tutte le diverse conquiste che stavamo consolidando, perché esse necessitano di tempo per sedimentarsi come effettivo cambio di mentalità, possano oggi evaporare: dalla tenuta dell’ordine pubblico all’abusivismo in tutte le sue forme, dall’ambulantato selvaggio alla cura del territorio, alla violazione diffusa di ogni regola che, come è noto ed unanimemente riconosciuto, rappresentavano purtroppo il pessimo biglietto da visita di una Tropea da Far West nel 2018. È da quella fotografia di una Tropea in cui dominavano irregolarità, disordine e caos totale dal privato al pubblico, che siamo partiti per costruire progressivamente ma con mano ferma, anche al limite di passare per autoritari ed inflessibili come del resto siamo stati fino alla fine, un percorso di consapevolezza e di cambiamento culturale che richiede necessariamente decenni per diventare abito e costume condiviso dalla cittadinanza e dalla rete commerciale e produttiva. Il rischio, oggi, è che salti tutto e soprattutto quel prezioso e lento percorso spirituale di fragile adesione alla legalità, al rispetto delle regole ed all’ordine come condizione essenziale di crescita e di sviluppo economico eco-sostenibile per tutti. Un rischio che si sta forse appalesando già in queste ore con l’emersione di fenomeni e atteggiamenti che per sei anni abbiamo tenuto a bada, anche in settori commerciali e produttivi dimostratisi insensibili alla tutela dell’ambiente e delle regole della libertà economica, della concorrenza, del pagamento dei tributi ed in generale della convivenza civile. La straordinaria ed emozionante partecipazione democratica dei giorni scorsi mi convince tuttavia che la Città vuole e saprà essere vigile, collaborando con i commissari che si stanno insediando, affinché Tropea non indietreggi di un millimetro rispetto a tutti i progressi fatti."

Giovanni Macrì

Una Calabria che non si arrende. La nobile Staffetta della Legalità ospite all’Istituto di Criminologia di Vibo Valentia

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Sono trascorsi circa 150 anni da quando la ‘ndrangheta si è insediata in Calabria. Non si contano i morti, le violenze e le sopraffazioni commesse ai danni di cittadini, Imprese, Istituzioni per il danaro e per la sete di potere. Ogni giorno le forze dell’ordine e la magistratura conducono una lotta senza sosta contro il potere criminale, conseguendo importanti vittorie ma la ‘ndrangheta, come la mala pianta, riesce a fare nuovi proseliti. Fino a qualche anno fa la lotta contro la ‘ndrangheta era sostenuta soltanto dagli uomini dello stato, da molto tempo ormai è andata crescendo la consapevolezza che la gente comune, le donne e gli uomini delle nostre città, in special modo i giovani possono costituire l’elemento determinante per sconfiggere questo cancro. E per fare ciò c’è bisogno che dappertutto si parli di quanto sarebbe bella e ricca la Calabria senza la ‘ndrangheta. Sono diverse le associazioni che si battono per questo obiettivo, una di queste è “La tazzina della Legalità”, impegnata a portare in giro per l’Italia la voglia di riscatto del popolo calabrese. La nobile Staffetta della Legalità giorno 7 maggio alle ore 10:00 sarà a Vibo Valentia presso l’Istituto di Criminologia a Palazzo Gagliardi, dove davanti ai rappresentanti Istituzionali del territorio ed ai cittadini si ragionerà sui fatti storici ma anche sul messaggio di speranza contenuto nel libro di Luciano Prestia “Il contabile della ‘ndrina” edito dalla selezione Li Edizioni di Libritalia e sul libro dell’associazione “La Tazzina della legalità” edito da Giacovelli Editore da un’idea di Sergio Gaglianese, dall’omonimo titolo, dove le denunce delle vittime di violenza ma anche la voglia di cambiamento danno il segno concreto di una Calabria che non si arrende.

Commercio a Vibo Valentia, nuova riunione del tavolo tecnico permanente

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Un confronto costante, con la volontà di affrontare le problematiche del commercio a Vibo Valentia ed individuare ogni possibile soluzione per dare nuovo impulso al settore. È l’obiettivo del tavolo tecnico permanente voluto dall’amministrazione Limardo e portato avanti, in continuità, dall’assessore Carmen Corrado, che nei giorni scorsi ha convocato le sigle sindacali e di categoria per un aggiornamento sulle tematiche affrontate nel precedente incontro. All’appuntamento hanno preso parte le seguenti sigle: CNL (Michele Catania), CNA (Antonello Catania), Confesercenti (Antonella Petracca), Ana-Ugl (Nicola Ventrice), Confartigianato (Nicola Raffaele) e per la Polizia locale il comandante Michele Bruzzese e il luogotenente Francesco Russo. Preliminarmente, l’assessore Corrado ha elencato tutti i 13 progetti di rigenerazione urbana finanziati con fondi PNRR, precisando - a correzione di quanto da qualcuno sostenuto a mezzo stampa - che l’intervento di piazza Martiri d’Ungheria non rientra tra quelli finanziati con fondi PNRR, bensì con una quota del finanziamento da 2 milioni di euro ottenuto dall’on. Giuseppe Mangialavori (un milione per la piazza e quasi un altro milione per Vibo Marina). In merito alla riunione, la principale richiesta avanzata dai commercianti nel precedente incontro riguardava la possibilità di aprire al transito dei veicoli corso Vittorio Emanuele III. Proposta della quale si è fatta portavoce l’amministrazione, con il sindaco che ha inoltrato il quesito al comando di Polizia locale per l’opportuno parere. È stato il comandante Bruzzese, quindi, a spiegare i motivi dell’impossibilità di “aprire” il corso: ragioni legate principalmente alla sicurezza dei pedoni, che anche in virtù della conformazione fisica della via (assenza di marciapiedi e delimitazioni, presenza su ambo i lati di dehors e altro) non verrebbe adeguatamente garantita. È stata dunque chiesta la possibilità di aumentare il range di tolleranza con fasce orarie più ampie anche per il solo carico e scarico, così come è stato chiesto di creare apposite aree di sosta per i corrieri, specie su corso Umberto I dove la necessità è più impellente. Tra le altre proposte, quella di incrementare la manodopera nel cantiere di piazza Luigi Razza per concludere i lavori prima della fine prevista dal cronoprogramma, così quella di predisporre un piano dei parcheggi per fornire un indirizzo alla futura amministrazione. Proposte delle quali l’amministrazione comunale si è fatta carico, ed alle quali verrà dato riscontro nei prossimi giorni. In conclusione, l’assessore Corrado ha voluto “fortemente ringraziare tutte le associazioni di categoria con le quali, in questi anni, si è instaurato un rapporto di profonda collaborazione e rispetto, all’interno di un clima costruttivo mirato all’esclusivo interesse del comparto commercio e del bene comune”.

 

Processo "Imponimento", La Dda 71 condanne alle cosche vibonesi

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Il pm della Dda di Catanzaro Antonio De Bernardo ha chiesto 71 condanne con pene variabili dai 30 anni a un anno sei mesi a conclusione della requisitoria nel processo “Imponimento” contro la consorteria di ‘ndrangheta Anello-Fruci di Filadelfia, il cui potere criminale si estende dalla provincia di Vibo Valentia fino al comprensorio di Lamezia Terme e che vede coinvolti anche politici e appartenenti alle forze dell’ordine. Il dibattimento, iniziato il 24 settembre 2021, riguarda anche le cosche Tripodi di Porto Salvo, Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia, Cracolici di Maierato e Bonavota di Sant’Onofrio. Il pm, in particolare, ha chiesto la condanna a 21 anni di reclusione nei confronti dell’ex assessore regionale ed ex sindaco di Pizzo Francescantonio Stillitani e per suo fratello Emanuele Stillitani accusati, tra l’altro, di concorso esterno in associazione mafiosa per avere intrapreso, in qualità di imprenditori nel settore turistico, un rapporto di cointeressenza con le cosche di ‘ndrangheta. Un do ut des reciproco che, secondo l’accusa, avrebbe favorito anche la carriera politica dell’ex assessore regionale. La pena più alta, 30 anni, è stata chiesta per Tommaso Anello, considerato al vertice della consorteria. Chiesti 18 anni reclusione nei confronti di Francescantonio Tedesco, ex consigliere comunale di Vibo Valentia. Imputato anche Mario Galati, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Polia. Nei suoi confronti la Dda ha chiesto 2 anni di reclusione. Chiesti 21 anni per Giovanni Anello, ex assessore del Comune di Polia considerato “professionista di riferimento, faccendiere della cosca“. Nei confronti dell’ex consigliere comunale di Cenadi, Giovanni Deodato, sono stati chiesti 11 anni di reclusione. Coinvolti anche esponenti delle forze dell’ordine come Pietro Verdelli, assistente capo della Polizia di Stato, per il quale sono stati chiesti 12 anni, e Franco Pontieri, appuntato scelto della Guardia di finanza (all’epoca in servizio alla Tenenza della Guardia di finanza di Amantea) per il quale la Dda ha chiesto 3 anni di reclusione.

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