Calabria

Coronavirus. In Calabria 10 morti e 10 ricoveri più di ieri

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Contagi da coronavirus stabili in Calabria ma cresce il numero dei morti e dei ricoverati. Il bollettino diffuso dalla regione riporta che su 1.364 tamponi processati nelle ultime ore, 203 sono risultati positivi al Covid. Le nuove vittime sono 10 per un totale di 864 decessi.

Il maggior numero di nuovi casi accertati appartiene alla provincia di Cosenza con 73, segue Crotone con 59, Reggio Calabria con 43, Catanzaro con 28 e nessuno in Provincia di Vibo Valentia.

I casi attivi di coronavirus nella nostra regione sono 11.426.

Le persone ricoverate nei reparti covid sono 439, 10 in più rispetto all’ultima rilevazione mentre ci sono due ricoveri in meno in terapia intensiva per un totale di 37.

Covid. Oltre 50 mila dosi di vaccino somministrate ad ‘altri’: De Caprio convoca Commissione

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In Calabria ci sarebbero oltre 50 mila dosi di vaccino anti-covid somministrate nella generica categoria ‘altro’ quindi né sanitari, né soggetti fragili né ultraottantenni. Il presidente della commissione regionale anti ‘Ndrangheta Antonio De Caprio ha convocato l’organismo consiliare per mercoledì prossimo 7 aprile, al fine di audire il Commissario ad Acta alla sanità, Guido Longo, il Dirigente vicario del Dipartimento tutela della salute, servizi sociali e socio sanitari, Giacomino Brancati, e il delegato del soggetto attuatore per l’emergenza Covid, Fortunato Varone.

L’obiettivo è quello di fare luce su tanti punti oscuri della campagna vaccinale anti covid. Alla riunione sono stati invitati anche il Presidente della Commissione Sanità, Sinibaldo Esposito e il presidente dell’assemblea legislativa calabrese, Giovanni Arruzzolo.

Lo scopo della commissione – ha affermato De Caprio – è quello di ascoltare e cristallizzare unità di intenti per sopperire alle criticità. Gli interrogativi sono molti, soprattutto riguardo all’utilizzo di oltre 52 mila dosi di vaccino anti Covid per una generica categoria “Altro’’. Ma altri chi? A chi sono state iniettate le dosi? È questo il quesito, rispetto al quale chiedo la verità, così come sull’utilizzo delle fiale di vaccino. Il tutto – ha continuato il presidente dell’antimafia regionale – al solo scopo di rendere trasparente una modalità di impiego dei sieri che vada  nella direzione giusta: la tutela della salute dei cittadini. Troppe le anomalie riscontrate e numerose le incongruenze, rispetto al modo di trattare la materia. Ecco perché ho deciso di convocare la commissione. Continuo a lavorare. Non mi fermerò fino a quando la verità non verrà a galla”.

Coronavirus. Nuovo picco di contagi e ricoveri in Calabria

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Nuova impennata di contagi da coronavirus e ricoveri in Calabria. Il bollettino diffuso dalla regione riporta che su 3.927 tamponi processati nelle ultime ore, 522 sono risultati positivi al Covid. Quattro le nuove vittime per un totale di 823 decessi.

Il maggior numero di nuovi casi accertati appartiene alla provincia di Cosenza con 171, segue Catanzaro con 135, Reggio Calabria con 102, Crotone con 80 e 24 in Provincia di Vibo Valentia.

I casi attivi di coronavirus nella nostra regione sono 10.325.

Le persone ricoverate nei reparti covid sono 408, 19 in più rispetto all’ultima rilevazione mentre ci sono due ricoveri in meno in terapia intensiva per un totale di 34.

Sanità: in Calabria 40 mila con glaucoma ma 1 su 2 non lo sa

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Sono 40mila i calabresi che soffrono di glaucomamalattia neurodegenerativa che colpisce più di 1 milione 200 mila persone in Italia ed caratterizzata principalmente da un aumento della pressione intraoculare che, a lungo andare, danneggia il nervo ottico, limitando il campo visivo dalla periferia verso il centro.

 

“Il 50% dei pazienti non sa di avere il glaucoma – afferma il prof. Vincenzo Scorcia, direttore della U.O. di Oculistica dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro – perché si arriva tardi alla diagnosi e il 20% è esposto al rischio concreto di perdere la vista. Coinvolge entrambi gli occhi determinando danni permanenti al nervo ottico, che nel tempo possono portare a ipovisione e cecità. A partire dai 40 anni è buona norma sottoporsi regolarmente a controlli oculistici, che includano la misurazione della pressione intraoculare così da poter scoprire la malattia nelle fasi iniziali quando ancora non presenta sintomi evidenti. In questo senso sarebbe auspicabile rafforzare

ulteriormente il network tra medicina del territorio e centro ospedaliero specialistico per gestire al meglio il percorso di diagnosi e cura dei pazienti affetti da glaucoma”.

“La pandemia ha inciso e sta incidendo fortemente – prosegue Scorcia – sui percorsi oculistici di diagnosi e cura, poiché chi è affetto da patologie croniche, come il glaucoma, ha necessità di fare controlli ed essere seguito secondo un calendario di visite prestabilito. Fortunatamente la situazione è in via di miglioramento e questo ci ha permesso di poter riprendere la nostra attività di diagnosi e trattamento, intervenendo in prima battuta sui casi più gravi e poi a pioggia su tutti gli altri. Nel nostro centro, come nelle altre strutture specialistiche, cerchiamo di gestire al meglio il percorso di cura del paziente, valutando tutte le opzioni disponibili, sia mediche che chirurgiche. Di recente abbiamo introdotto nuove tecniche chirurgiche mini invasive che permettono di ridurre la pressione intraoculare, quando le gocce non sono più sufficienti. Essendo mini invasive, la procedura è meno complicata, non richiede punti di sutura e la gestione del post operatorio è più semplice rispetto alla chirurgia

tradizionale, con un recupero della vista più rapido”. “Si tratta di una chirurgia mini invasiva – sottolinea ancora Scorcia – che ha come ideale un paziente che non riesce più ad avere una pressione oculare compensata con la terapia medica, ossia le gocce. Questo nuovo dispositivo permette d’intervenire anche in anestesia locale, riducendo il decorso post operatorio. I risultati finora sono molto buoni e i pazienti sono soddisfatti”.

Calabria da lunedì ‘zona rossa’ (le regole)

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La Calabria da lunedì sarà in ‘zona rossa’. Il monitoraggio settimanale della Cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute ha rilevato un indice di contagio Rt di 1,25 tale da giustificare uno scenario di tipo3. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza ha firmato le nuove ordinanze.

La regola prevede che si debba stare almeno due settimane in un colore prima di poter rientrare in quello con meno restrizioni, a patto di avere dati compatibili con lo scenario meno pesante. Ecco perché già adesso si può dire che otto Regioni e una Provincia saranno in rosso anche dopo Pasqua, almeno fino al 13: Friuli, Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia , Puglia, Valle d’Aosta, Marche, Provincia di Trento, Veneto, Toscana e Calabria.

La cabina di regia ha anche deciso che da dopo Pasqua anche in zona rossa saranno aperti i nidi, le scuole elementari e le prime medie. Resteranno chiuse le classi della seconda e terza media, oltre alle scuole superiori e gli atenei universitari.

Vietati tutti gli spostamenti, niente visite

Sono vietati tutti gli spostamenti in entrata, uscita anche nel proprio comune sempre con l’eccezione delle situazioni di lavoro, necessità/salute, degli spostamenti per assicurare la didattica e il rientro presso domicilio o residenza. Ci si potrà spostare per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità verso un’altra regione o provincia autonoma e sarà consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione e quello nelle seconde case dentro e fuori la regione, salvo se vietate con specifiche ordinanze regionali. Niente visite a parenti e amici anche all’interno del Comune e nemmeno per una sola volta al giorno. Solo nei 3 giorni di Pasqua (sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile) è consentita, una volta al giorno, la visita ad un massimo di due persone (con figlio minore di 14 anni) anche all’interno della regione. Anche per uscire a fare la spesa nel proprio Comune servirà compilare l’autocertificazione.

Chiudono le scuole

Nelle zone rosse viene sospesa l’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Con la didattica a distanza per il 100% degli studenti resterà garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Solo dopo Pasqua, sarà possibile rientrare in classe fino alla prima media.

Bar e ristoranti: solo asporto e consegna

Sospese tutte le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie). Vietato quindi consumare cibi e bevande anche all’esterno del locale mentre esta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio sena limiti di orari. Per la vendita con asporto invece, è consentita dalle 5.00 alle 18.00 senza restrizioni mentre, dalle 18.00 alle 22.00 ,è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande.

Parrucchieri e barbieri

Nelle zone rosse, saranno chiusi tutti i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.

Negozi

Ad eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità e dei mercati per la vendita di prodotti agricoli e vivaistici, dove sarà consentito l’accesso a un solo componente per famiglia, in zona rossa le attività commerciali resteranno chiuse. Aperti invece farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai

 

Antonio De Caprio: implementare centri vaccinali

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“Le missive, inviate al commissario ad Acta alla Sanità in Calabria, Guido Longo, hanno sortito un primo risultato. Longo, con grande senso di responsabilità, ha scritto ai dirigenti delle varie Asp provinciali affinché si inseriscano come priorità, nel piano vaccinale della Regione Calabria, gli accompagnatori e i conviventi dei soggetti fragili. Importante anche la pubblicazione degli aventi diritto alla priorità e l’aumento dei centri vaccinali. Inoltre, se per qualsiasi motivo, i soggetti vulnerabili, così come gli insegnanti fuori sede, non dovessero riuscire ad effettuare la prenotazione, mediante i canali telematici, possono compilare il modulo allegato da inviare, via email, a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. con la compilazione dell’allegato modulo di richiesta ”.
È quanto afferma, in una nota, il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Antonio De Caprio.


“Sappiamo che c’è tanto altro da fare – ha detto De Caprio – ma sono sicuro che, a giorni, riusciremo a sopperire alle tante problematiche che i nostri concittadini stanno affrontando”.
Il dipartimento salute della Regione ha, poi, reso noto che si stanno implementando ulteriori centri vaccinali. Ci si potrà prenotare tramite call center al numero verde 800 00.99.66 attivo da lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 18:00.
“Nella prima lettera, inviata al commissario, Guido Longo – ha chiosato l’esponente politico di Forza Italia – avevo chiesto l’implementazione dei centri adibiti alla somministrazione del siero immunizzante. Il lavoro per aumentare i siti va nella direzione giusta. Anche in questo caso, si tratta di un ottimo segnale volto alla sicurezza delle persone con maggiori fragilità. A tal fine, la visita, oggi in Calabria, del commissario straordinario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, sono sicuro sarà da stimolo a fare sempre meglio e in maniera veloce. Da uomo pragmatico – ha continuato Antonio De Caprio – sono convinto che il generale Figliuolo capirà e focalizzerà i punti critici e darà quella spinta ulteriore al piano vaccinale. Un passo importante – ha chiarito il consigliere regionale azzurro –. Il primo di una serie di atti, che si indirizzano verso il sostegno alla cittadinanza. Io non mollo. La mia azione istituzionale è volta a incoraggiare buone pratiche. Lo faccio con rispetto e amore verso la mia Terra. Questa guerra, sono convinto, la vinceremo insieme”.