Sindacati richiamano attenzione sulla sicurezza promuovendo tre sit-in sulla SS 106

  • Parent Category: Notizie
  • Hits: 89

Cgil, Cisl e Uil hanno tenuto tre presidi in contemporanea sulla Statale 106 a Bianco e Locri, nel reggino; Crosia nel cosentino e Torre Melissa, in Provincia di Crotone per richiamare l’attenzione sulla sicurezza su quella che viene definita la “strada della morte”, il diritto alla mobilità e per connettere la Calabria ionica al Paese con infrastrutture moderne e sostenibili. A Melissa hanno partecipato alla protesta il segretario generale della Cisl Calabria Tonino Russo, il vicepresidente della provincia, il segretario provinciale del Pd ed i sindaci di Cassano allo Jonio, Melissa, Roccabernarda, Santa Severina e Mesoraca.  “La statale 106 – ha detto Russo – è un’opera strategica se la completiamo, perché la strategicità sta proprio nell’ultimarla da Rossano a Reggio e se è a servizio di infrastrutture come l’aeroporto di Crotone e, quando sarà, il Ponte sullo Stretto. Se non si completa la 106 rischiamo di fare cattedrali nel deserto. E’ un’opera che adesso la stessa Europa riconosce nel tragitto di Ten-T e quindi va completata. Stamani abbiamo concentrato strategicamente le manifestazioni in quei lotti dove langue la progettazione o manca la copertura finanziaria perché già dalla programmazione del prossimo documento di programmazione economica e finanziaria del Governo si incominciano a destinare le ulteriori risorse che servono“. Il segretario provinciale della Uil, Fabio Tomaino sottolineato che “quello che chiediamo è che si avvii un piano pluriennale nel quale tutti i Governi, annualmente, si impegnino a finanziare nella legge di bilancio l’intero tratto. Il Ponte dello Stretto va bene, ma prima bisogna dare sicurezza e dignità ai territori calabresi“. Per il segretario generale della Cgil Area vasta Catanzaro, Crotone e Vibo, Enzo Scalese, “vanno fatte tutte le procedure che servono per completare la 106. Il nostro ruolo è sensibilizzare soprattutto Regione, Anas e Governo affinché finanziano questi 15 miliardi che servono per completare la statale. Le situazioni che portano sviluppo e lavoro sono riconducibili soprattutto alle infrastrutture perché altrimenti è inutile fare i mega progetti“. Al presidio del reggino hanno partecipato il sindaco della Città metropolitana Giuseppa Falcomatà e gli amministratori della Locride.  “Non basta un progetto di fattibilità – ha detto Falcomatà. Bisogna correre, andare avanti, fare qualcosa in più per la Statale 106 e per questi 147 chilometri di territorio dove vivono e operano cittadini, sindaci, calabresi che reclamano diritti, sicurezza e sviluppo. Con questa manifestazione i sindaci del territorio chiedono un’assunzione di responsabilità alla Regione e all’Anas affinché il progetto di ammodernamento veda finalmente la luce. Le risorse ci sono e, se del caso, si devono adeguare alla particolare congiuntura economica e all’aumento dei prezzi e dei materiali. È bello che la mobilitazione odierna coinvolga, contemporaneamente, diverse province calabresi perché la voce unitaria delle comunità è sempre più forte. Mentre noi siamo qui a manifestare una delegazione di consiglieri regionali del reggino, con in testa il consigliere regionale Giovanni Muraca, si trova negli uffici della Regione, a Catanzaro, per verificare la situazione e procedere in maniera coordinata e sinergica. Mi auguro e ne sono convinto che questo spirito, in cui prevalgono gli interessi del territorio, prosegua anche rispetto all’autonomia differenziata, un altro importante tema da affrontare e contrastare con quanti hanno il dovere di difendere il comprensorio. Diventando legge, questa riforma – ha sottolineato Falcomatà – creerebbe una spaccatura ed un divario insanabile con le regioni del Centro-nord. A quel punto, sarebbe inutile parlare di infrastrutture e progetti di sviluppo di un territorio che il Governo vuole diviso“.