Reggio Calabria

Gioia Tauro. Il Consigliere D'Agostino sottolinea l'importanza del rigassificatore

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Raffaele D'Agostino, consigliere comunale a Gioia Tauro, punta l'attenzione sul fatto che già nel 2006 la Lng gas (controllata dai colossi dell' energia Iren e Sorgenia) voleva installare un rigassificatore nella nostra area industriale. 
"Questa opera strategica, visti anche gli ultimi sviluppi in fatto di approvvigionamento energetico - ci spiega D'Agostino - si sarebbe potuta già realizzare da molti anni riducendo così il fabbisogno di gas proveniente da Paesi ritenuti oggi non affidabili".  "E' necessario e indispensabile realizzare il rigassificatore, naturalmente ci deve essere un interlocuzione, non solo con Gioia Tauro, ma anche con San Ferdinando e Rosarno. Dopo 18 anni se ne torna a parlare. Ci furono degli allarmismi inutili allora che hanno demonizzato questa iniziativa e poi non se ne fece più nulla. Eppure oggi è di massima priorità realizzarla vista l'importanza che ha l'approvvigionamento e la produzione di Gas. Quindi un'opera che si sarebbe potuta realizzare già da tempo, con i conseguenti risvolti sul piano economico. Saremmo stati uno dei primi insediamenti in Italia, col 40% di gas che sarebbe diventato di riserva nazionale, questo spiega l'importanza di questa opera.  C'è poi una questione da non trascurare affatto e di cui nessuno ne parla e per cui dobbiamo batterci e mi riferisco alle accise. Non mi riferisco alle royalties che molto spesso sono quasi un elemosina come quelle che la IAM paga alla città per il mega depuratore. Purtroppo il sindaco Aldo Alessio ha commesso un errore ad uscire dall'Assemblea dei Sindaci e monetizzare quel 2% che aveva il comune di Gioia Tauro, anziché utilizzare quel tavolo, come avevo proposto già in campagna elettorale 4 anni fa. Perché andava fatta una trattativa con la IAM e con la Regione. Alessio ha sbagliato ad alzarsi da quel tavolo perché avrebbe dovuto lottare almeno per sgravare i cittadini gioiesi dalla tassa sulla depurazione, innanzitutto perché il danno ambientale che potrebbe causare è incalcolabile e inoltre perché noi abbiamo un sistema di fognature che raccoglie le acque piovane indirizzandole al mega depuratore e considerato che si paga in base ai litri che vengono depurati, noi paghiamo anche per la depurazione delle acque piovane. Quindi oltre alle royalties, che sono un elemosina, bisognava stare dentro quell' assemblea e alzare la voce, discutere un "risarcimento" sotto forma di sgravi fiscali per i cittadini gioiesi, non monetizzare prendendo 20/30 mila euro che non sono serviti a nulla. Lì bisognava combattere, non andare via. Errori commessi anche sul Termovalorizzatore, anche qui andava fatto un ragionamento con gli enti sovraordinati al comune, ovvero con la parte privata che è il gestore e con la Regione che è titolare dell'impianto. Sedersi a discutere e trattare sul conferimento del comune di Gioia Tauro. Intanto Gioia Tauro avrebbe dovuto conferire per come sarebbe stato opportuno fare per la città. Seconda cosa, che sarebbe stato ancora più opportuno discutere, sono le tariffe di conferimento. Noi città avremmo dovuto avuto avere almeno un 50% di abbattimento della spesa. Inoltre, royalties e sgravi a parte, io avrei proposto di inserire nel piano di opere pubbliche della città, un'opera da far realizzare interamente alla Regione e alla società che gestisce l'impianto, sveltendo i tempi di approvazione e costruzione dell'opera e non facendola pesare sul bilancio comunale. Ritornando al Rigassificatore e per non commettere gli stessi sbagli commessi col mega depuratore e termovalorizzatore, bisogna discutere sulle accise che scaturiscono dalla vendita di questo gas, come avviene per la benzina, il gasolio e via dicendo, quindi la cosa importante, fondamentale, è incassare una parte delle accise. Noi il rigassificatore siamo fieri di ospitarlo come zona industriale, però la sede fiscale dell'opera deve essere a Gioia Tauro, di questo si dovrà discutere e del fatto, che a parte le maestranze specializzate di cui ci sarà bisogno e che arriveranno necessariamente da fuori, tutte le altre figure professionali dovranno essere del luogo. Come anche i materiali necessari alla costruzione dovrebbero essere comprati nella zona dei comuni che ospitano l'opera e non farli arrivare da fuori."
 

Gioia Tauro. Arrestata un'anziana per detenzione di armi

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A Gioia Tauro i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato una 78enne del posto accusata di detenzione illegale di armi. Nello specifico mentre effettuavano la verifica presso l’abitazione dell’anziana signora, il cui marito, già detentore di armi era deceduto da anni, i militari hanno rinvenuto, all’interno di un intercapedine del soffitto e avvolta in un panno, una pistola con matricola abrasa e 103 colpi racchiusi in un sacchetto di plastica. La donna è stata posta agli arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria palmese.

Taurianova è la Capitale italiana del libro 2024

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Taurianova, cittadina della Piana di Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria, è stata nominata Capitale italiana del Libro 2024. La scelta è stata confermata dalla Giuria del Ministero della Cultura presieduta da Pierfranco Bruni e composta da Incoronata Boccia, Gerardo Casale, Antonella Ferrara e Sara Guelmi, che ieri aveva sottolineato nelle motivazioni le grandi potenzialità del progetto di Taurianova che rappresenta, per una realtà piccola, la strada di una crescita o addirittura una rinascita attraverso la realizzazione di infrastrutture culturali, materiali, immateriali e valoriali.

DICHIARAZIONI DI BRUNI

“Il 6 febbraio quindi tre giorni prima delle indiscrezioni apparse sulla stampa, abbiamo tenuto l’ultima riunione della Giuria e abbiamo votato all’unanimità il progetto Taurianova. La scelta è stata fatta in particolare sulla base dell’impatto sociale della proposta progettuale relativa a un territorio che ha una straordinaria necessità di sostegno dal punto di vista culturale.

La decisione è stata presa in coerenza con quello che l’Unesco definisce il valore intrinseco del settore culturale e creativo in termini di coesione sociale, capacità di generare risorse educative, benessere personale e crescita economica”. 

DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE ROBERTO OCCHIUTO

“Congratulazioni a Taurianova, scelta dal Ministero della Cultura come Capitale italiana del libro 2024. Una bellissima notizia per la nostra regione, un motivo di orgoglio per tutta la Calabria. Un’occasione per far conoscere a livello nazionale e internazionale una città piena di cultura e di tradizioni cambiando la narrazione degli ultimi decenni e facendo emergere le opportunità positive del nostro territorio. Auguri e buon lavoro all’amministrazione comunale e a tutti i taurianovesi, che saranno i veri protagonisti di questa importante ribalta”.

DICHIARAZIONI DELLA VICEPRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE CON DELEGA ALLA CULTURA GIUSI PRINCI

Grande potenzialità di sviluppo e di valorizzazione culturale e sociale del territorio questa la motivazione della giuria che ha premiato Taurianova Capitale italiana del Libro per l’anno 2024. Il progetto è stato votato all’unanimità da una giuria autonoma e indipendente dal Ministero, presieduta dal professor Pierfranco Bruni. Il riconoscimento rappresenta una bellissima pagina non solo per Taurianova ma anche per tutta la Calabria perché rappresenta la strada da percorrere per la di crescita e la rinascita, non solo di una piccola realtà ma dell’intera regione. È il riscatto di un territorio che va oltre gli stereotipi, supportando la Calabria che ha bisogno di tutte le sue forze migliori per raccontare di sé la grande voglia di cambiamento. Mi congratulo con il sindaco di Taurianova Rocco Biasi, con l’assessore alla cultura Maria Girolama Fedele, con la Giunta e la cittadinanza per il traguardo raggiunto. Ho da subito creduto nelle potenzialità di questa candidatura, nella validità del progetto nato come potente segno di speranza in uno dei periodi più tragici per l’umanità. Ogni biblioteca che riapre riaccende le speranze e io mi sento parte della comunità taurianovese che ha affidato il proprio futuro alla cultura, all’istruzione, ai saperi”.

 

Rosarno. Arrestato per favoreggiamento nei confronti del clan Bellocco

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Avrebbe rivestito un ruolo di primo piano nella gestione della latitanza del boss della ‘ndrangheta Domenico Bellocco e, più in generale, degli affari illeciti della cosca attiva a Rosarno. I carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato un uomo di 43 anni P.D., accusato di associazione di tipo mafioso. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, sono state avviate nel 2019 L’arrestato è risultato personaggio di assoluta fiducia operativa sul territorio controllato dalla cosca. In particolare, aveva assunto il ruolo di latore delle comunicazioni riservate in merito alla latitanza di Bellocco, rendendosi pienamente disponibile sia ad avvicinare le vittime di estorsione nell’interesse del sodalizio mafioso che a fungere da soggetto a cui rivolgersi per presentare richieste di protezione o assolvere al pagamento del “dovuto” estorsivo alla cosca. Per anni assistenza ha fornito assistenza ai latitanti della famiglia Bellocco senza commettere errori che avrebbero potuto condurre gli investigatori alla loro cattura. Sulla base di tali “successi”, aveva palesato la volontà di monopolizzare la gestione della latitanza del boss Domenico, evitando che altri potessero farlo al suo posto, ritenendoli inaffidabili. L’arrestato è stato condotto ristretto nella Casa Circondariale di Palmi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Porto Gioia Tauro. Approvato progetto per la realizzazione di un immobile per la prevenzione sanitaria e lavorativa

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L’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio ha approvato il progetto esecutivo per l’affidamento dei lavori di “Realizzazione di un immobile per i servizi essenziali all’attività di prevenzione sanitaria e lavorativa nel porto di Gioia Tauro”, una vera e propria casa del portuale. Del valore economico di cinque milioni di euro, oggi è stata pubblicata la gara per la scelta del contraente per l’esecuzione del progetto con l’applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo. Le domande dovranno pervenire entro il prossimo 14 marzo. Al fine di garantire una maggiore tutela della salute di tutti gli operatori portuali e per dotare l'infrastruttura portuale di un idoneo presidio sanitario anche dal punto di vista logistico, l’Ente ha pianificato la realizzazione di un immobile per migliorare le condizioni igienico-sanitarie del porto e dei suoi lavoratoriIn seguito, infatti, alle mutate esigenze di prevenzione sanitaria manifestatesi nel corso della pandemia da Covid19, l’Autorità di Sistema portuale è promotrice della realizzazione di un nuovo edificio ad uso spogliatoio ed infermeria, che rispettasse i più moderni requisiti non solo igienico-sanitari, ma di comfort termico ed acustico dei lavoratori. In linea con la politica di ammodernamento dell’Ente, il progetto è altresì finalizzato al miglioramento generale delle performances delle attività lavorative nel porto. Il fabbricato avrà una dimensione di 2.690 metri quadrati sui due piani e sarà ubicato nell’area in concessione al terminal Med Center Container Terminal, oggi occupata dal relativo gate di ingresso e dalla viabilità in/out con le relative aiuole. Inoltre, a causa delle necessità contingenti di separazione dei flussi, l’edificio è stato progettato in posizione intermedia tra l’area portuale e la zona esterna in modo da facilitarne il controllo.

Reggio Calabria. Inchiesta "Porto Franco" ingente sequestro di beni ad un imprenditore

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I finanzieri del Nucleo Speciale Polizia Valutaria di Reggio Calabria, hanno dato esecuzione a un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Dda diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri,  l’applicazione della misura patrimoniale della confisca di beni mobili e immobili per un totale di 3 milioni di euro, nei confronti di un imprenditore di Rizziconi, attivo nel settore degli autotrasporti. Il 66enne coinvolto nell’inchiesta “Porto Franco”, nel 2014 aveva portato all’arresto di 13 persone e al sequestro di società e beni per 56 milioni di euro. La confisca riguarda diversi compendi aziendali, quote societarie, terreni, fabbricati e numerosi rapporti e strumenti finanziari. L’indagine del 2014 riguardava un’associazione di stampo mafioso composta da imprenditori considerati affiliati alle più importanti cosche di ‘ndrangheta della Piana come i Pesce che si sarebbero infiltrati nel tessuto economico del porto di Gioia Tauro. La confisca dei beni riconducibili a Franco fa seguito al sequestro disposto nel gennaio 2023 nei confronti dello stesso imprenditore, attivo nel settore degli autotrasporti, sulla base delle risultanze delle attività investigative della guardia di finanza. Partendo dall’analisi dei rapporti finanziari intrattenuti da diversi gruppi societari con un istituto di credito operante nel territorio calabrese, infatti, gli accertamenti delle fiamme gialle hanno evidenziato come l’imprenditore di Rizziconi, ritenuto appartenente a una cosca di ‘ndrangheta, a partire dagli anni ’90 avrebbe attuato condotte illecite che gli avrebbero permesso di accumulare un patrimonio nettamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.