Reggio Calabria

Reggio Calabria. A Palazzo Alvaro i 20 anni di Leonida Edizioni

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Si è svolta presso la Sala Perri di Palazzo Alvaro la manifestazione voluta dall’editore Domenico Polito per i 20 anni della Casa Editrice Leonida da lui diretta. In presenza di un folto pubblico di appassionati, autori e referenti cittadini del mondo della cultura si è passata in rassegna la ricca storia di questa preziosa realtà reggina che vanta circa 800 pubblicazioni ed ha perseguito da sempre, citando proprio l’editore Polito, l’obiettivo di coniugare “cultura ed impegno sociale” ma anche “conoscenza dei popoli e dialogo”. Lo Xenia Book Fair Festival testimonia in città, da anni ormai, questo meticoloso lavoro editoriale, essendo divenuto un evento fortemente caratterizzato da collaborazioni internazionali con altri Paesi: in particolare la Georgia e l’Armenia. Leonida Edizioni cuce bene, in tal senso, il passato, attraverso pubblicazioni squisitamente di carattere classico, al contemporaneo, con la pubblicazione e la divulgazione di opere di autori con profili di estrema attualità. Per il saluto istituzionale della Città Metropolitana è intervenuto il Sindaco Giuseppe Falcomatà con una riflessione sul valore della cultura come strumento di analisi critica dei fenomeni e della scrittura, oltre che della lettura, come indispensabili mezzi per affrancarsi da ciò che la ragione, da sola, non può comprendere. “Voglio ringraziare, anzitutto, Domenico Polito e Leonida Edizioni - ha esordito Falcomatà - per il lavoro svolto negli anni che l’hanno resa, di fatto, un punto di riferimento per la cultura nella nostra città e nel mezzogiorno del Paese. La cultura ci dà gli strumenti per comprendere i fenomeni, ci consente di avere la consapevolezza di ciò che ci succede intorno e farci un’idea. Chi divulga cultura deve essere solo ringraziato perché fa un investimento coraggioso". “La scrittura - rimarca ancora il Sindaco - dà modo di affrontare quegli eventi spesso incomprensibili razionalmente offrendo strumenti di consapevolezza; la lettura, nondimeno, è un vero rifugio dell’anima e ci consente di andare in quel famoso Altrove trascendendo le ordinarie traversìe della vita: ecco perché è una pratica necessaria ed indispensabile. Grazie a Chi, quindi, ci offre l’opportunità di trovare questo Altrove che ci dà la forza di andare avanti".

Palmi. Ingente sequestro ad una società locale per reati tributari

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I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura di Palmi, diretta da Emanuele Crescenti, hanno eseguito un provvedimento del gip per il sequestro di beni mobili ed immobili per un importo di oltre 220.000 euro, nei confronti di una società di Palmi e del suo rappresentante legale. Nello specifico, sono state sequestrate disponibilità finanziarie della società, oltre a beni mobili ed immobili riconducibili al rappresentante legale. Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Palmi,  hanno riguardato un sofisticato sistema di frode che avrebbe consentito di compensare indebitamente debiti tributari e previdenziali con crediti fiscali inesistenti. A conclusione delle indagini, il Gip, condividendo la proposta della Procura, ha disposto il sequestro delle somme evase.

A Palmi il Festival nazionale di diritto e letteratura con Baglioni, Caccamo e Salvati

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Il primo Cittadino metropolitano, insieme al Consigliere metropolitano e sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio, è intervenuto nel corso dell'iniziativa sul tema “Ma che musica è il diritto? Creazione e interpretazione tra norme e diritto. ”Il sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà, ha partecipato all’inaugurazione della XI edizione del Festival nazionale di diritto e letteratura di Palmi aprendo i lavori che hanno visto il cantautore Claudio Baglioni, lo scrittore Michele Caccamo ed il giudice Antonio Salvati discutere sul tema “Ma che musica è il diritto? Creazione e interpretazione tra norme e diritto”. Insieme al sindaco Falcomatà, presso il teatro comunale “Manfroce”, è intervenuto il consigliere metropolitano delegato nonché sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio. «Mi ha un po’ incuriosito il titolo dell’iniziativa – ha detto Falcomatà - e quando ho visto che era coordinata dal dottor Salvati, ho capito quale fosse la sintesi che coniugava, in qualche modo, diritto e letteratura. Si tratta di un’iniziativa che non parla solo agli addetti ai lavori, ma unisce aspetti culturali importante che mi hanno ricordato le parole di un altro nostro grande concittadino e conterraneo, Francesco Cilea, quando diceva che “l’arte rivela ai cuori ciò che nessuna scienza rivela alle menti”. Credo sia una frase che calzi molto con questo evento». Nel salutare e ringraziare Baglioni, il sindaco metropolitano ha speso un pensiero anche per Michele Caccamo che «onora la sua terra senza chiedere nulla in cambio». «Con la sua attività nel campo della cultura e della poesia – ha aggiunto - riesce a portare a Reggio e nell’intero comprensorio tantissime personalità aiutandoci a trasmettere un messaggio della trimillenaria storia del nostro territorio lontano da quello che, purtroppo, spesso appare sulle cronache dei giornali e dei telegiornali». «Proprio per questo – ha proseguito Giuseppe Falcomatà - siamo onorati e contenti di patrocinare un Festival che ha la peculiarità di parlare alla gente ed affrontare questioni legate alla giustizia sociale in maniera facilmente comprensibile e davvero alla portata di tutti. I temi della giustizia sociale, della giustizia più in generale e del diritto devono riuscire ad arrivare ad un numero più ampio di persone e la musica è sicuramente uno strumento efficace per raggiungere questo obiettivo». «Questa iniziativa – ha concluso il sindaco metropolitano - è l’ennesima dimostrazione di quanto Palmi, in questi anni, abbia recuperato la sua storia, la propria identità tornando a rappresentare quel punto di riferimento, nel campo culturale, che ha sempre avuto sul nostro territorio. Di questo va dato merito all’amministrazione comunale ed al sindaco Giuseppe Ranuccio».

Reggio Calabria. A Filomena Claps e al chirurgo Giovanni Corso il Premio Guerrieri 2024

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Officina dell’Arte e Pietà del Pellicano pronti per la terza edizione del “Premio Guerrieri” in programma il 4 Maggio al teatro “Francesco Cilea”.  Anche quest’anno, Peppe Piromalli con la preziosa collaborazione dell’avvocato Nino Aloi, ha scelto di premiare due personaggi che si sono distinti e contribuiscono quotidianamente nel sociale, nell’ambito sanitario, associazionistico, nell’arte, nel teatro e si occupano di tutto e tutti (anziani, indifesi, ultimi e disagiati, bambini, giovani). Per questa nuova edizione, il direttore artistico dell’Oda, ha scelto di omaggiare il professore Giovanni Corso di Bagnoli Irpino considerato uno dei migliori studiosi a livello internazionale nell’ambito della ricerca dei tumori ereditari dello stomaco e della mammella e Filomena Iemma, madre della sedicenne Elisa Claps scomparsa da Potenza il 17 settembre 1993 e il cui cadavere fu ritrovato il 17 marzo 2010 nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. “Filomena è una donna agguerrita, forte, presente. Non ha mai mollato le ricerche per ritrovare sua figlia e nonostante i silenzi, le omissioni, i depistaggi, è andata avanti per scoprire la verità – afferma Piromalli -. Il premio Guerrieri è un riconoscimento al coraggio di una mamma che ha lottato per quella giustizia negata, è andata oltre la paura. Un’altra battaglia, la porta avanti ogni giorno il medico chirurgo Corso che, nonostante le lusinghe americane, svedesi, portoghesi, ha preferito rimanere e lavorare in Italia. Il dottor Corso è entrato a far parte dello staff della Breast Cancer Surgery dell’Istituto Europeo di Oncologia, dopo la formazione all’Università degli Studi di Siena ed un periodo di lavoro oltreoceano, negli Stati Uniti. Inoltre, è suo un progetto di ricerca triennale sul carcinoma al seno ereditario finanziato dal Ministero della Salute per 450mila euro: uno dei pochissimi selezionati su tutto il territorio nazionale. Di entrambi, non possiamo mettere in risalto lo spirito di sacrificio e la dedizione per la ricerca: Giovanni per la medicina e Filomena per la verità, per il suo impegno contro la violenza di genere e per la legge sulle persone scomparse”. “Il premio Guerrieri infonde il messaggio che ognuno può contribuire alla crescita e al benessere comune, ognuno nel suo piccolo può fare la differenza e dimostrare che non c’è bisogno di gesti eclatanti nella quotidianità – aggiunge l’avvocato Aloi -. Se lo si vuole, ciascuno di noi può essere quella goccia nell’Oceano necessaria a cambiare il mondo”. Dopo la premiazione, condotta dalla giornalista Eva Giumbo, sempre al teatro “Cilea” andrà in scena alle ore 20,45 la divertente commedia “Un piano perfetto” con gli attori Alessandro Sparacino che ne firma anche la regia, Peppe Piromalli, Angelo Abela, Evelina Fidone, Donata Minardo e Magda Foti.

Reggio Calabria. Inaugurazione nuova sede Agenzia Beni Confiscati, Falcomatà: "Continuare il lavoro di restituzione dei beni sottratti alla comunità"

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"Sono onorato di porgere il saluto della Città Metropolitana di Reggio Calabria e dare il benvenuto al Ministro dell'Interno e alle tante autorità che hanno partecipato all'inaugurazione della nuova sede dell'Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati. Reggio Calabria vi accoglie con l'attenzione che si riserva alle più alte cariche dello stato, ma anche con grandi sentimenti di orgoglio. L'orgoglio di una città che ha visto nascere questa Agenzia, che ha combattuto quando c'era il timore che questa sede potesse essere chiusa e che le attività venissero trasferite, e con la gioia che oggi nasce dalla decisione dello Stato di un ulteriore investimento sul nostro territorio, che si consolida, si rinnova e si innova all'interno della nuova sede, nel cuore della città, moderna ed accogliente". E' quanto ha affermato il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà intervenendo quest'oggi nel corso della cerimonia di inaugurazione della nuova sede dell'Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati a Reggio Calabria. "Siamo convinti che questo sia un ulteriore punto di ripartenza per l'Agenzia - ha aggiunto il primo Cittadino - che consente alle istituzioni territoriali di continuare a lavorare per trasformare il triste primato della città e della regione con il più alto numero di beni confiscati, in un'opportunità positiva, attraverso quell'attività di restituzione alla cittadinanza, alle associazioni, alle istituzioni, dei beni frutto di attività criminali. Questo è sempre stato il nostro grande obiettivo, questo il messaggio più importante che va dato alla comunità: non solo l'opera meritoria sul piano repressivo del sequestro e della confisca dei beni, ma anche la restituzione a nuova vita con le tante associazioni che operano sul nostro territorio nel campo sociale, culturale, dello sport e della solidarietà, facendo di questi immobili dei luoghi in cui viene prodotto il bene". "Ringrazio il Direttore Prefetto Bruno Corda per il suo lavoro - ha concluso il sindaco - ringrazio tutto il personale che rivedo ogni volta con enorme piacere, avendo io stesso avuto l'onore di operare in passato all'interno degli uffici dell'Agenzia. In bocca al lupo a tutti loro per questo nuovo inizio, per il lavoro e le sfide che ancora hanno di fronte e per le quali troveranno sempre nelle istituzioni territoriali il più valido degli alleati".

Il Ministro Piantedosi inaugura a Reggio Calabria la sede dell' Agenzia nazionale per i beni confiscati alla criminalità organizzata

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Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha presenziato a Reggio Calabria alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Presenti anche il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto, il sindaco del comune e della città metropolitana Giuseppe Falcomatà ed il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, titolare della delega ai beni confiscati. La nuova sede è stata allestita in un immobile confiscato a don Rocco Musolino, ritenuto dai magistrati boss della ‘ndrangheta ma deceduto alcuni anni fa senza essere mai condannato per mafia.

DICHIARAZIONI DEL MINISTRO PIANTEDOSI

È una giornata densa di significato per il valore concreto dell’iniziativa ma anche di quello simbolico perché la sede di Reggio Calabria, che è stata la prima storica dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, viene collocata in un bene che fu sottratto alle organizzazioni criminali. Questo consentirà anche la continuazione e il miglioramento delle attività e delle performance dell’Agenzia. Oggi è veramente una bella giornata. Da quando è stata costituita fino ad adesso, l’Agenzia ha destinato in tutta Italia 23.710 beni immobili e 2.223 aziende. E questo l’ha fatto conferendole ad enti istituzionali per il tramite degli enti locali ad associazioni, sia per lo svolgimento di attività propria istituzionale o per attività sociali. Solo qui in Calabria sono stati 8.344 i beni che sono stati in qualche modo riassegnati e 608 sono state le aziende. Ma mi piace citare anche il dato che riguarda l’attività del nostro Governo perché da quando siamo in carica questa performance, grazie soprattutto agli attori istituzionali, si è particolarmente intensificata perché abbiamo assegnato 6.612 beni di cui 4.515 beni immobili per un valore complessivo di 304 milioni di euro. Dobbiamo scongiurare nella maniera più assoluta che possa passare il messaggio che ciò che riesce a fare la criminalità organizzata non riesce a farlo lo Stato. È un messaggio che noi dobbiamo scongiurare. Lo dobbiamo fare qui ma lo dobbiamo fare altrove. Lo dobbiamo fare per i calabresi ma lo dobbiamo fare per il nostro splendido Paese“. “Costituire una società composta dal capitale della Regione e da una lista di imprenditori che possano prendere in gestione le aziende confiscate alla ‘ndrangheta – ha proposto il presidente della regione Occhiuto. Il riferimento non è a tutte le aziende confiscate perché alcune di queste purtroppo sono state costituite soltanto per riciclare. Ma si potrebbe verificare quali aziende meritano di essere fuse e il patrimonio monetizzato a vantaggio dei cittadini e quali invece possono essere gestite per produrre ricchezza. Ne ho parlato col ministro oggi e ne ho parlato con la sottosegretaria Ferro qualche volta. La Regione è chiaramente disponibile. Bisogna dimostrare ai cittadini che lo Stato è più forte della ‘ndrangheta“. La proposta di Occhiuto è stata accolta dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, presente all’inaugurazione, che, durante il suo intervento, ha affermato: “So che ci state già lavorando. È un tema che si sta affrontando per vedere, a legislazione invariata e a risorse invariate quello che si può fare di più e di meglio per aiutare le aziende che vengono confiscate a permanere sul mercato. È bene dire che molte di queste imprese arrivano nella disponibilità istituzionale in condizioni già precarie. Accolgo ben volentieri qualche cosa che si possa fare ed eventualmente noi sottoscriviamo protocolli“. “Oggi – ha detto la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro – si inaugura un patrimonio non soltanto per Reggio Calabria o per la Regione Calabria, ma le quattro sedi italiane vedono in questa, ovviamente, un punto di prestigio per l’assegnazione dei beni confiscati che nell’ultimo anno è salita di oltre il 55%, sia per quanto riguarda i presidi di polizia piuttosto che tutta la parte dell’utilizzo a fini sociali. È una giornata importante ma anche un simbolo altrettanto importante di chi vuole esportare da qui, da Reggio Calabria, l’antimafia, da chi dice ovviamente alla mafia che lo Stato c’è, è presente, non arretra”. All’inaugurazione della sede dell’Anbsc ha partecipato anche il sindaco Giuseppe Falcomatà secondo cui “l’investimento dello Stato nella città di Reggio Calabria si consolida, si rafforza, si rinnova e si innova. Siamo convinti che questo sia un ulteriore punto di ripartenza per l’Agenzia dei beni confiscati che consenta alle istituzioni di continuare a lavorare per trasformare il triste primato di essere una delle città con il maggior numero di beni confiscati alla criminalità organizzata in un primato positivo e cioè quello di essere la città che restituisce ai cittadini alle associazioni i beni che sono frutto di attività criminali. Questo è il messaggio più importante che si può dare a un cittadino”.